Baia
Baia
Pro Loco
Via Lucullo 41, Bacoli
info@prolocobaia.it
www.campiflegreiactive.com
Parco Archeologico sommerso di Baia
www.baiasommersa.it
Condizioni di visita: escursioni a pagamento
Parco archeologico delle Terme di Baia
www.pafleg.it/it/4388/localita/51/parco-archeologico-delle-terme-di-baia
Condizioni di visita: ingresso a pagamento
Museo archeologico dei Campi Flegrei
www.pafleg.it/it/4388/localita/55/museo-archeologico-dei-campi-flegrei-nel-castello-di-baia
Condizioni di visita: ingresso a pagamento
Era talmente splendida Baia, da potersi considerare a tutti gli effetti la Portofino dell’antichità. Celebrata in età romana per la mitezza del clima e per le sue sorgenti termali, andò popolandosi di splendide ville di famiglie patrizie e imperatori, diventando ben presto una rinomata località balneare e il più grande centro termale allora conosciuto. Ne subì il fascino Orazio, che scrisse «Nullus in orbe sinus Baiis praelucet amoenis», «Nulla al mondo splende più dell’ameno golfo di Baia»; ma provocò pure le invettive di Seneca, per la vita lussuosa e dissoluta che si conduceva in quella che lui considerava «L’albergo di tutti i vizi». Con il progressivo arretramento della costa provocato dal bradisismo, gli antichi splendori di Baia un tempo protesi verso il mare son finiti sott’acqua, racchiusi nel Parco Archeologico sommerso di Baia: oggi è possibile apprezzare questo patrimonio di eccezionale rilevanza storica e artistica con tour subacquei o a bordo di imbarcazioni dotate di fondo trasparente. Sul pendio della collina, il Parco archeologico delle Terme di Baia comprende ciò che del monumentale complesso di epoca romana è invece rimasto in superficie: una grande varietà di architetture di epoca imperiale, come la bella villa dell’Ambulatio, in posizione scenografica verso il mare, o strutture sormontate da cupola a volta come i Tempi di Mercurio, di Diana e di Venere, tutt’altro che luoghi di culto ma in realtà un insieme di stazioni termali. Su tutto incombe il Castello, in cima a uno sperone roccioso di roccia vulcanica, da dove regala incredibili panorami sul golfo e sul bel litorale di Baia e, sullo sfondo, sulla rada di Napoli. La scenografica posizione fu scelta nel Quattrocento dagli aragonesi per erigere, sui resti di una villa romana secondo la tradizione appartenuta a Cesare, il fortilizio che ora ospita il Museo archeologico dei Campi Flegrei.