Tra Pozzuoli e Bacoli. I capricci della terra
Itinerario
Tra Pozzuoli e Bacoli. I capricci della terra
Sbuffi di vapore, crateri, zolfo, acque termali, eventi bradisismici… Siamo nel Campi Flegrei, i “campi ardenti” (da “flegraios” in greco) dove i Greci fondarono Cuma, la loro prima colonia sulla terraferma, e dove gli dèi sconfissero i giganti che avevano tentato la scalata dell’Olimpo. Dopo quello scontro, la terra fuma ancora, e ancora continua a muoversi. È Pozzuoli l'epicentro di queste convulsioni vulcaniche e del fenomeno del bradisismo, dove il suolo su cui è costruita "respira" ancora, alzandosi e abbassandosi incessantemente. Eruzioni, scosse telluriche, eventi bradisismici han deformato, modellato questo territorio vulcanico che Orazio definì “il più incantevole del mondo”, cosicché con l’arretramento della fascia costiera la parte più preziosa dell’antica Baia è finita sott’acqua, e i suoi splendori, tutelati dal Parco archeologico sommerso di Baia, si possono ammirare con tour subacquei o a bordo di imbarcazioni dal fondo trasparente. Prosegue a Bacoli l’attività vulcanica che fa sgorgare acque preziose per il benessere, le cui proprietà terapeutiche, note già dal II secolo d.C., sono ancora sfruttate nell’ampio parco termale, le Terme Stufe di Nerone, un angolo di paradiso avvolto da natura lussureggiante.
Gli antichi collocavano l'entrata degli inferi a ovest di Napoli, tra i crateri, le mefitiche esalazioni e i laghi avvelenati dei Campi Flegrei. Un paesaggio unico, per l’eccezionalità dei fenomeni geologici che ancora oggi mostrano una terra in movimento dalla quale fuoriescono sbuffi di vapore e acque termali. Un ambiente collinare modellato nel tempo da eruzioni e scosse telluriche, variato e caratteristico, con crateri poco elevati, alcuni deformati ed erosi dall’azione del mare e delle acque meteoriche, altri che abbracciano piccoli laghetti. Ne risultano così paesaggi meravigliosi per la varietà di forme, la luminosità delle marine, la vigorosa vegetazione dove castagni e ulivi sfruttano la fertilità delle antiche colate laviche. Agli splendori del paesaggio si associano i ricordi dei miti cantati da Omero e Virgilio e quelli della cultura greca che, dopo la fondazione di Cuma, da queste rive si irradiò per tutta Italia; e a questi si sommano le memorie del tempo in cui gli imperatori e l’aristocrazia romana eressero qui sontuose ville e Ottaviano Cesare Augusto diede vita a un’unica lussuosa città termale che comprendeva, senza soluzione di continuità, Baia e “Bauli”, l’odierna Bacoli. Non sorprende quindi se questa terra fu nei secoli una tappa fondamentale di ogni viaggio in Italia, raffigurata nelle incisioni del Cinquecento, ritratta nelle tele dei pittori settecenteschi, descritta nei diari del Grand Tour. E ancora oggi in quest’area si concentrano siti e panorami di grande fascino, richiamo di visitatori desiderosi di vivere, oggi come ieri, il contatto più stretto e affascinante con l’Antico. Fulcro di questo singolare fenomeno di bradisismo, Pozzuoli conserva l’Anfiteatro Flavio, tra i più grandi della romanità, nei pressi del quale le fumarole e i toni del giallo denunciano la presenza della Solfatara. Baia si presenta con il suo castello, che si leva erto e possente su una scogliera di tufo; la sua parte più antica è sommersa, eppur visitabile con immersioni subacquee o a bordo di barche dal fondo trasparente. Bacoli è città di mare con bei litorali che condivide con il piccolo borgo di Miseno e con l’omonimo promontorio, ma dal II secolo d.C. continua a essere anche città termale, dispensatrice di benessere per corpo e mente nel suggestivo paesaggio che avvolge le Terme Stufe di Nerone. Scampoli di quiete assoluta si possono vivere al lago di Fusaro con la magica Casa Vanvitelliana, costruita nel Settecento; ma già in epoca romana le sue sponde si popolarono di ville e stazioni termali.