Boca e Maggiora. La magia dell’architettura
Itinerario
Boca e Maggiora. La magia dell’architettura
Un viaggio alla scoperta dell’architetto Alessandro Antonelli che parte nel silenzio di un angolo tra i boschi, a Boca. Qui si scopre un grandioso edificio religioso progettato dall’autore della celebre Mole: il Santuario del Crocifisso affascina con la sua monumentalità, realizzata con materiali locali sul modello dell’antichità romana. Poco più in là, a Maggiora, borgo dei suoi avi, ogni scorcio parla dell’architetto. Lo si riconosce in una statua, mentre studia un progetto vicino alla casa paterna, ripensata con elementi diversi ma armoniosi come in un gioco di costruzioni. Proseguendo, accompagnati dallo spirito sperimentale dell’Antonelli, tra le vie del paese, frutto del suo piano regolatore, si scoprono infine la Chiesa Parrocchiale dello Spirito Santo e l’Arca del patrono Sant’Agapito, appassionato compendio di elementi neoclassici.
Il Santuario del Crocifisso appare inaspettato in tutta la sua imponenza in mezzo ai boschi che circondano Boca. Il progetto messo a punto da Alessandro Antonelli ha contribuito a dare nuova forma a un luogo ove una cappella era da secoli al centro della devozione popolare. Grazie all’architetto fu imbastito un vero e proprio sistema per accogliere i pellegrini giunti a venerare l’immagine del Crocifisso. Il grandioso pronao, l’interno del tempio, i due bracci porticati che scandiscono i lati della costruzione: tutto parla un linguaggio ispirato all’architettura classica che l’Antonelli aveva conosciuto a Roma e che qui è declinata in mille forme e reinterpretata utilizzando i materiali autoctoni. A una manciata di chilometri, il borgo di Maggiora completa il ritratto dell’architetto. Un ritratto che, qui, è in parte privato. L’illustre cittadino è ricordato da una statua nella piazza del paese d’origine, immortalato mentre è intento a studiare un progetto. Qualche metro più in là, tra piante secolari, fa capolino la dimora paterna, autentica casa-laboratorio in cui l’Antonelli studiò la resistenza dei materiali e le soluzioni costruttive alla base dei suoi progetti. Il paese stesso ha cambiato radicalmente faccia grazie alla sua opera: incaricato di predisporre un piano di manutenzione delle strade, con un ambizioso e articolato progetto, l’architetto ripensò la viabilità interna nel suo complesso, rendendo più percorribili e funzionali le ripide vie che accompagnano fino alla Chiesa Parrocchiale dello Spirito Santo. Qui, sua è la rampa d’accesso alla cappella che ospita il patrono, Sant’Agapito, progettata in giovanissima età; sue sono l’urna e le partiture decorative neoclassiche che rendono quest’angolo un omaggio appassionato all’antichità classica.