Tappa 1

Palermo

https://turismo.cittametropolitana.pa.it
Via Principe di Belmonte, 92

CATTEDRALE DI PALERMO
www.cattedrale.palermo.it
Via Vittorio Emanuele 490
Condizioni di visita: ingresso a pagamento solo per l’Area Monumentale

CHIESA DI SANTA CIRIACA
www.palermoviva.it
Stradella Case Santa Domenica, 22-12

DUOMO DI MONREALE
www.monrealeduomo.it
Piazza Guglielmo II, 1
Condizioni di visita: ingresso a pagamento

L’avventura inizia dalla Cattedrale di Palermo, che sviscera la storia siciliana attraverso strutture ed elementi architettonici che si affiancano e sovrappongono. Si scorgono tutte, le tracce degli interventi che l’hanno interessata nel corso del tempo e l’hanno trasformata. Fu prima basilica cristiana, poi moschea per gli Arabi. Nel 1072 in mano ai Normanni, divenne ancora luogo di culto cristiano. Infine, nel 1184 l’arcivescovo Gualtiero Offamilio fece erigere la Cattedrale che, con qualche altra modifica, è quella che vediamo oggi. Da qui, ci si dirige fuori città seguendo corso Calatafimi per raggiungere Santa Ciriaca, la chiesa “dimenticata”. Molto antica, rappresenta l’ultimo baluardo della fede cristiana palermitana durante il dominio arabo. Versa in uno stato di abbandono e degrado: cominciò a essere dimenticata in seguito alla costruzione delle maggiori cattedrali di Palermo e Monreale. È proprio a Monreale che si trova la prossima chiesa da ammirare, il Duomo: rimirandolo dal basso verso l’alto, appare chiaro il motivo per il quale la chiesetta di Santa Ciriaca sia rimasta in secondo piano di fronte a questo capolavoro. Il Duomo di Monreale risale all’epoca normanna e venne fondato nel 1174 da Guglielmo II, assieme all’abbazia, al Palazzo Reale e quello Arcivescovile. Ciò che più lascia di stucco è l’enorme mosaico dell’abside mediana, in cui spicca la figura del Cristo benedicente con la scritta greca “Pantocrator”. Da Monreale, si attraversano la valle dell’Oreto, Altofonte (ex parco di caccia dei reali normanni), ci si inoltra verso sud sull’altopiano silenzioso della Piana degli Albanesi, fino a giungere al piccolo borgo di Santa Cristina Gela, dove vi accorgerete quanto le tradizioni albanesi siano ancora vive. Da qui, si ricomincia a camminare lungo un’antica trazzera in mezzo a campi fino ad affrontare la salita su una “scala” di roccia. Terminata la fatica dell’ascesa, si continua ber un breve tratto lungo l’Itinerarium Rosaliae (percorso naturalistico culturale e religioso disegnato nel 2014 dal Dipartimento di Sviluppo Rurale e Territoriale dell’Assessorato all’Agricoltura dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea della Regione Sicilia che collega i luoghi del cammino di Santa Rosalia) e si procede verso l’antica masseria Sant’Agata. Attraverso trazzere, ovvero i tratturi solcati da contadini e greggi, tra ruderi antichi e paesaggi che si fanno via via più rurali e desolati, si arriva al Santuario Maria Santissima del Rosario di Tagliavia, eretto sul luogo in cui, secondo una leggenda, alcuni pastori rinvennero un’icona della Vergine e una fonte miracolosa dalle capacità curative. Da qui si prosegue verso Corleone.

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