Castello Reale di Moncalieri
Piazza Baden Baden 4
castellodimoncalieri.it
Condizioni di visita: solo visite guidate a pagamento
Con le forme esterne, la facciata del castello di Moncalieri dichiara la sua lunga storia: tardomedievali le due torrette circolari, racchiuse tra due imponenti torrioni barocchi quadrangolari, davanti ai quali si apre un piccolo giardino all’italiana; altri due torrioni a forma di parallelepipedo completano la struttura a “C” rivolta verso un grande parco in collina. Nato come fortilizio medievale e divenuto dimora ducale nel tardo Quattrocento, subì profonde trasformazioni a partire dal 1619, anno in cui Moncalieri fu elevata al rango di città da parte di Carlo Emanuele I di Savoia. Fu Carlo di Castellamonte a intraprenderne la trasformazione, seguito da Andrea Costaguta, Amedeo di Castellamonte, Carlo Morello, Benedetto Alfieri e altri architetti ancora, ormai nel tardo Settecento. Una battuta d’arresto si verificò con l’arrivo dei francesi nel 1798, quando venne adibito a caserma, carcere e ospedale militare, ma con il rientro dei Savoia tornò a ospitare la corte. Il 20 novembre 1849 Vittorio Emanuele II vi firmò il Proclama di Moncalieri, che spingeva verso una pace con l’Impero austriaco. Dai pesanti danni riportati dagli appartamenti del re e della regina Maria Adelaide in seguito all’incendio del 2008 si sono fortunatamente salvate diverse preziose sale con arredi e splendide boiserie. Il castello fu poi abitato da due celebri dame sabaude, di cui si conservano gli arredi e gli appartamenti, collegati da un ascensore ai primi del Novecento: la cosiddetta “santa di Moncalieri”, ovvero la pia principessa Maria Clotilde, primogenita di Vittorio Emanuele II, che si ritirò nel castello e vi morì nel 1911, e sua figlia, la principessa Maria Letizia. Dal 1948 il castello è sede del I Battaglione “Piemonte” dell’Arma dei Carabinieri.