Tappa 2

Viggiano

PRO LOCO DI VIGGIANO
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Domina l’alta val d’Agri, sul cui crinale è disteso, il compatto borgo di Viggiano, le cui origini vengono da lontano: antico “pagus” di Grumentum, poi fortificato dai longobardi e fin dal X secolo centro basiliano. Luogo pervaso di misticismo perché venera e custodisce l’effigie della Madonna Nera, Viggiano è patria orgogliosa di arpisti, violinisti e musicisti che nel XIX secolo si recavano fin nelle Americhe a portare la loro arte. Una singolare vena artistica testimoniata dalla sorprendente quantità di portali che recano inciso in chiave di volta lo strumento musicale di cui il padrone di casa era maestro. Ancora oggi dalle mani di sapienti artigiani escono strumenti come l’antica arpa viggianese, le zampogne, le ciaramelle che esprimono tutta loro forza nei canti popolari come in quelli di natura spirituale. Arte e religione, un connubio senza tempo, inscindibile. È in questo borgo che è oggetto di culto una delle immagini più venerate della Basilicata: è la Madonna di Viggiano, detta Madonna Nera per il suo colore, un’opera lignea del XIII secolo, ricoperta di dorature nel Seicento. È custodita nella settecentesca Chiesa Madre, con una pausa estiva da maggio a settembre, quando viene trasferita nel santuario mariano del Sacro Monte, luogo dove l’immagine sacra fu rinvenuta nel XIV secolo, esposta alla venerazione dei fedeli che qui giungono da tutta la regione e dalla vicina Campania.

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