Copertina dell'itinerario Maratea. Dualismo tra mare e montagna. BASILICATA-wide-scaled.jpg
Basilicata

Maratea. Dualismo tra mare e montagna

Itinerario

Maratea. Dualismo tra mare e montagna

in collaborazione con Touring Club Italiano

È il primo colpo d’occhio a cogliere al volo la dicotomia tra mare e montagna che dà individualità a questi luoghi. È palpabile tanto nelle asperità del paesaggio e nelle fragranze della macchia mediterranea riarsa dal sole, quanto nella struttura degli insediamenti, nel bianco cangiante dei centri abitati allineati lungo il breve tratto di costa tirrenica, nei solitari borghi della montagna appenninica. Per chi viene da sud, a sinistra l’unico affaccio lucano sul mar Tirreno, Maratea e la sua costa, un esuberante intreccio di natura incontaminata e mare blu. A destra le cime di aspetto quasi dolomitico dell’Appennino lucano, con i suoi borghi innevati da novembre a primavera, come Viggiano con il suo Sacro Monte dedicato alla Madonna Nera, Abriola, alle pendici del monte Pierfaone e a un tiro di schioppo dal comprensorio sciistico della Sellata.

Una successione di spiagge incastonate nella roccia, di scogliere, falesie, insenature dal carattere selvaggio, grotte marine di sorprendente bellezza: così si presenta il litorale di Maratea, entro una costa che a tratti si restringe per effetto della catena costiera appenninica che pare precipitare direttamente in mare. Un territorio questo frequentato da tempi antichissimi, e a narrarlo sono gli utensili litici risalenti a 40.000 anni fa ritrovati nelle grotte costiere di Fiumicello e i resti di un insediamento del 1500 a.C. affiorati a Capo la Timpa, sulla piccola collina nei pressi dell’attuale porto turistico. Al borgo antico di Maratea, su uno sperone roccioso alle falde del monte San Biagio, si giunge per una tortuosa e panoramica strada. Una volta su, non lesina sorprese il nucleo medievale, un dedalo di stretti vicoli lastricati con archi in pietra, punteggiati di antiche dimore ornate di logge, eleganti palazzi settecenteschi e animate piazzette che pullulano di vita. Sullo sfondo una corona di vette, quelle dell’Appenino lucano, ricoperte di fitti boschi e in inverno fino a primavera inoltrata ammantate di candida neve. Un paesaggio ricco di contrasti, di cui fanno parte indissolubile tanti borghi inerpicati, aggrappati come presepi alle pareti di roccia, o solitarie vedette sulla cima di montagne. Dai suoi circa 1000 m di quota si palesa Viggiano, luogo pervaso di misticismo perché da secoli custodisce gelosamente l’effigie della Madonna Nera venerata in tutta la Basilicata. Arroccata sulla montagna, Abriola sorveglia lo spettacolare panorama che regala dai suoi 957 m di altitudine. E poi lì, a un tiro di schioppo, l’incantevole comprensorio sciistico della Sellata, circondato da monti ammantati di cerri, faggi e di una fitta boscaglia, verdi nella bella stagione, ricami perfetti quando si ricoprono di neve.

Approfondisci+