Roma. Il pellegrinaggio delle Sette Chiese giubilari
Itinerario
Roma. Il pellegrinaggio delle Sette Chiese giubilari
Jobel, letteralmente “ariete”, è la parola ebraica da cui deriva il termine Giubileo. Era proprio il suono del corno d’ariete ad annunciare molte celebrazioni religiose. E cos’è il Giubileo se non una grandiosa cerimonia sacra? Anche chiamato “Anno Santo”, si festeggia dal lontano 1300 e il prossimo si terrà nel 2025. Santo perché è l’anno della remissione dei peccati, del pentimento, della conversione. L’inaugurazione, con l’apertura da parte del Papa della Porta Santa della Basilica di San Pietro, dà inizio ai pellegrinaggi dei fedeli a Roma, che arrivano qui per pregare sulle tombe degli apostoli e ricevere l’indulgenza plenaria dal Papa. Uno di questi cammini, ideato da San Filippo Neri nel XVI secolo, è il Giro delle Sette Chiese. Si parte da San Pietro, che conserva una delle porte sante, e poi si fa tappa alle basiliche di San Paolo fuori le Mura, San Sebastiano fuori le Mura, San Giovanni in Laterano, Santa Croce in Gerusalemme, San Lorenzo fuori le Mura e infine alla Basilica di Santa Maria Maggiore.
Il Giubileo, l’Anno Santo della remissione dei peccati, del pentimento, della conversione, ha avvio con il rito dell’apertura da parte del Papa della Porta Santa della Basilica di San Pietro. Roma, più di quanto avviene solitamente, nell’anno giubilare diventa meta di numerosissimi pellegrinaggi di fedeli, che arrivano nell’Urbe per pregare sulle tombe degli apostoli e ricevere l’indulgenza plenaria dal Papa. Uno dei cammini spirituali più battuti in occasione del Giubileo è il pellegrinaggio delle Sette Chiese (di circa 25 km), che esiste fin dal Medioevo grazie a San Filippo Neri e tocca sette basiliche romane. Si parte, è ovvio, dalla Basilica di San Pietro. Da qui ci si sposta alla Basilica di San Paolo Fuori le Mura, che si trova appunto fuori dalle Mura aureliane, nel quartiere Ostiense, e si dice sorga dove fu sepolto San Paolo. Prossima tappa la chiesa di San Sebastiano Fuori le Mura, che sorge su antichissime catacombe che conservano le spoglie del santo a cui la basilica è dedicata. La successiva è la Basilica di San Giovanni in Laterano, “madre e capo di tutte le chiese dell’Urbe e del Mondo”, nella grande e articolata piazza S. Giovanni, con l’obelisco più alto della capitale e i 28 gradini della Scala Santa saliti in ginocchio dai fedeli.
Nel rione Esquilino si trova invece la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, nata dopo il viaggio in Terra Santa della madre dell’imperatore Costantino, che portò con sé le reliquie della Croce e fece edificare un luogo di culto per venerarla.
Rimangono solo due tappe per concludere il cammino delle Sette Chiese, ovvero le basiliche di San Lorenzo fuori le Mura e infine quella di Santa Maria Maggiore. La prima, anche chiamata Chiesa del Verano poiché si trova nell’omonimo piazzale, fu distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e poi ricostruita, tanto che al suo interno è riscontrabile al primo sguardo la fusione di due differenti fasi edilizie. La seconda e ultima tappa del cammino, Santa Maria Maggiore, una delle basiliche papali, che rivestono un ruolo importantissimo per la Chiesa di Roma, conserva al suo interno le spoglie di ben sette pontefici.