MUSEO DEL CAFFE’ DERSUT
Via T. Vecellio 2
www.dersut.it/museo/
Condizioni di visita: gratuita, su prenotazione
“I Turchi hanno una bevanda chiamata coffea. Si prepara con acqua bollente da una bacca ridotta in polvere che colora l’acqua di nero come la fuliggine. È di aroma forte e aromatico e si beve caldissima”. E molti dei suoi segreti si possono scoprire oggi nelle sale del Museo del Caffè Dersut. Negli spazi di un ex essiccatoio degli anni Trenta del secolo scorso si può seguire tutto il percorso che porta dalla pianta del caffè fino alla tazzina, tra fotografie storiche, strumenti di varie epoche e piccole invenzioni che han contribuito a rendere così speciale e diffusa questa bevanda. Le piante di arabica che crescono nella serra al primo piano sono l’inizio di questo viaggio tra i sensi e i saperi, in cui si scopre l’importanza della tostatura del chicco e si curiosa nella inaspettata varietà di macinini esistenti, qui raccolti in una pregiata collezione dal Settecento in poi, provenienti da tutto il mondo e diversi a seconda che siano destinati a case, drogherie o bar. Si osserva anche com’è cambiata la caffetteria nel tempo e con lei le macchine per fare il caffè al momento, l’“espresso”: tra queste c’è anche uno dei due esemplari ancora esistenti della prima macchina per espresso a vapore, La Pavoni, inventata a Milano e diffusa poi in tutta Europa. Così, tra caffettiere e macchine a vapore, macinini e antiche foto d’azienda si svela un mondo affascinante e complesso, proprio come possono essere le diverse miscele di caffè.