Tappa 2

Noto

INFO POINT NOTO
Corso Vittorio Emanuele 135
www.infopointnoto.it

Per il critico d’arte Cesare Brandi Noto era un 'giardino di pietra’. Effettivamente questa città, interamente realizzata in una pietra calda e dorata, appare come un’imponente scenografia ricca di meraviglie tutte da ammirare. Distrutta dal sisma del 1693, come altri centri anche Noto fu costretta a cambiare sede. Abili architetti come Rosario Gagliardi, Paolo Labisi, Vincenzo Sinatra e Antonio Mazza tracciarono una scacchiera di strade e piazze sulla quale disposero palazzi e chiese. L’asse portante è corso Vittorio Emanuele, intervallato da tre piazze. Si può partire da piazza dell’Immacolata, dominata dall’alto di una scalinata dalla chiesa di S. Francesco, proseguire verso la chiesa di S. Chiara, anch’essa ricchissima di stucchi, e ammirare il panorama dalla terrazza dall’ex monastero delle Clarisse. Si giunge quindi nel cuore di Noto, piazza del Municipio: da un lato l’elegante palazzo Ducezio, sede municipale, di fronte la Cattedrale, affiancata a destra dalla chiesa del SS. Salvatore e a sinistra da palazzo Landolina. Con la sua maestosa scalinata, i due campanili e la cupola slanciata, la chiesa principale di Noto è il simbolo di una doppia rinascita: completata verso il 1776, resa instabile dal terremoto del 1990 e parzialmente crollata sei anni dopo, è stata ricostruita e riaperta nel 2007. La terza piazza si riconosce per la chiesa di S. Domenico, meraviglioso esempio del barocco siciliano, dalla facciata particolarmente movimentata. Simbolo del barocco profano è palazzo Nicolaci di Villadorata, con i fantasiosi balconi sorretti da mensoloni raffiguranti figure grottesche e gli interni sontuosi, con soffitti affrescati e arredi originali. Altri palazzi e chiese del periodo aureo di Noto s’incontrano lungo via Cavour, parallela al corso principale, tra cui l’elegante palazzo Di Lorenzo Castelluccio: dalla strada si accede alla parte alta della città, da cui si schiudono ampie vedute panoramiche.

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