Tappa 1

Laghi di Monticchio

www.parcovulture.it/it/natura/i-laghi.html

ABBAZIA DI SAN MICHELE (ATELLA)
Località Monitcchio
www.badiasanmichele.it
Condizioni di visita: ingresso libero

MUSEO DI STORIA NATURALE DEL VOLTURE (ATELLA)
Località Monticchio Laghi
www.parcovulture.it/it/turismo/musei.html
Condizioni di visita: ingresso a pagamento

Due bacini d’acqua naturale di forma ellittica, i cui colori vanno dalle tonalità smeraldine del lago minore a quelle verde oliva del maggiore, separati da un istmo largo appena 216 metri e circondati da ontani e cerri che contribuiscono a comporre un meraviglioso quadro alpestre. Sono il Lago Grande (40 ettari) e il Lago Piccolo (10 ettari) di Monticchio, adagiati nel cono eruttivo del monte Vulture, l’antico vulcano ormai spento. Spingendosi sull’istmo che divide i due laghi, ci si imbatte nei ruderi della chiesa di Sant’Ippolito, ciò che rimane di un edificio di impianto basiliano del X secolo, con abside trilobata e atrio sul quale si innesta la torre campanaria. Qui, inoltre, i Benedettini edificarono, tra l’XI e il XIII secolo, un convento e un’altra chiesa, purtroppo distrutti dal terremoto del 1456. Seguendo il periplo del Lago Piccolo, attraverso un caratteristico sentiero tra i boschi, si raggiunge l’abbazia di San Michele, uno squarcio di candore nella nera rupe rocciosa che si riflette nelle acque lacustri. Fondata nell’XI secolo dai Benedettini su preesistenti grotte tufacee abitate da monaci basiliani, deve l’attuale aspetto ai frati cappuccini, che alla fine del Settecento fecero rifiorire il complesso dopo due secoli di abbandono. Per la Scala santa, sulla cui parete sinistra una lapide del 1059 implora l’Arcangelo di proteggere i visitatori, si accede alla chiesa settecentesca e all’antichissima cappella rupestre di San Michele, che custodisce affreschi della seconda metà dell’XI secolo. Allestito sui primi tre livelli dell’abbazia, il Museo di Storia naturale del Vulture è dedicato alla Bramea europea, farfalla “fossile vivente” del Miocene che, miracolosamente sopravvissuta all’estinzione, oggi vive solo in questa zona dell’intero continente europeo. Nei suoi ambienti si ripercorrono il “cammino” dell’uomo in quest’area, a partire dall’“Homo erectus” di Atella, la storia degli animali e delle piante che nelle varie epoche si sono infeudati alle pendici del Vulture e i fenomeni parossistici del vulcano prima che cessasse la sua attività eruttiva, circa 130.000 anni fa.

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