Grotta Sant’angelo (Palombaro)
Palombaro, Contrada Sant’Agata d’Ugno
Informazioni c/o Centro Visita del Parco Nazionale della Majella
Fara San Martino, via Casimiro Gentile
www.majexperience.it
L’unico documento riguardante questo Eremo è una bolla del 1221 di Onorio III che ne conferma il possesso al Monastero di San Martino in Valle. La tradizione vuole che il Santuario fosse dedicato a Bona, dea della fertilità, e che le puerpere lo frequentassero per aspergere le mammelle con l’acqua raccolta all’interno della grotta: ancora oggi infatti si vedono canalizzazioni e vasche scavate nella roccia. In epoca cristiana il luogo fu dedicato a San Michele Arcangelo, come altri siti legati al mondo pastorale caratterizzati da una grotta e abbondanza d’acqua.