Capanne di Marcarolo. Vedute d’acqua
Itinerario
Capanne di Marcarolo. Vedute d’acqua
Tra paesaggi di rocce scure chiazzati da pinete e irrorati da laghi e torrenti di acqua limpidissima, si scopre un lembo estremo del Piemonte appenninico protetto dal Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo. Le prime vedute d’acqua si contemplano a Voltaggio, dove si sosta sulle rive del fiume Lemme lasciando correre lo sguardo su due ponti ad arco che paiono estrapolati da un dipinto antico. Lasciato il centro urbano ricamato ad archi e carrugi, dal Valico degli Eremiti ci s’inerpica a piedi sul sentiero diretto alla piramide del Monte Tobbio, massiccio ed elegante balcone naturale sul Mar Ligure e gli smeraldini Laghi del Gorzente. Poi, lasciata l’auto al Ponte Nespolo, ci si avventura sul sentiero che fiancheggia il Gorzente, percorso che risale il torrente tra pozze d’acqua limpidissima e cascatelle che rubano l’occhio a spettacolari fioriture di narcisi e gladioli palustri.
Un territorio montuoso di 8200 ettari nella provincia di Alessandria, al confine tra Piemonte e Liguria, che si spinge a meno di 10 km in linea d’aria dal mare: è il Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo, un ambiente ancora selvaggio e pressoché disabitato che alterna zone aride e rocciose, localizzate alle quote superiori, con boschi di rovere, faggio, castagno e ampi pascoli nelle vallate sottostanti. I pini neri piegati dal vento che s’incontrano lungo i sentieri sono stati introdotti per rimboschire la zona all’inizio del Novecento. L’area è particolarmente spettacolare per l’abbondanza di corsi d’acqua, torrenti e laghi artificiali incastonati tra i rilievi, splendide macchie blu in una tavolozza composta prevalentemente da verdi e marroni. Sull’acqua ha costruito la sua storia il delizioso paese di Voltaggio, attraversato da tre rivi che confluiscono nel torrente Lemme. Ed è ancora l’acqua del Mar Ligure con la vista della remota Corsica a riempire l’orizzonte quando, nelle giornate serene, si guadagna in meno di 2 ore la vetta del Monte Tobbio partendo dalla località Eremiti. Un sentiero più dolce che inizia dal Ponte Nespolo sulla SP 165 costeggia invece con lievi dislivelli il tortuoso corso del Gorzente fino alla diga del Lago Bruno, regalando lungo il percorso visioni inattese di narcisi e gladioli palustri sparsi nei prati come coriandoli.