Tappa 1

La Mandria (Venaria Reale - TO)

www.lavenaria.it
Condizioni di visita: ingresso a pagamento

Se ieri era luogo di battute di caccia dei sovrani sabaudi, oggi il più grande parco cintato d’Italia, racchiuso da ben 30 km di mura, è un ambiente di straordinario pregio botanico e faunistico dove cervi, cinghiali, daini, lepri e altri animali selvatici si aggirano liberamente tra boschi, pascoli, cascine, antichi edifici per la gioia di bambini, famiglie, appassionati di tour di avvistamento. Tutelata dal Parco naturale La Mandria, la tenuta nacque per volere di Vittorio Amedeo II, destinata all’allevamento dei cavalli di razza e della selvaggina necessaria agli svaghi venatori dei Savoia. Gli edifici, costruiti a partire dal Settecento, assunsero l’assetto definitivo solo nel XIX secolo grazie a Vittorio Emanuele II, grande appassionato di caccia, che scelse questo angolo di campagna come rifugio prediletto. Con lui Borgo Castello, considerato di fatto la palazzina di caccia della reggia della Venarìa, diventerà vera e propria residenza reale, con gli appartamenti al piano nobile cornice dell’idillio morganatico del sovrano con Rosa Vercellana, la “Bela Rosin”. Sempre a Vittorio Emanuele II si deve la realizzazione dei due “reposoir” di caccia sui due fronti opposti del parco, Villa dei Laghi e La Bizzarria, oltre agli edifici eretti in occasione della nascita dei figli avuti dalla Vercellana: le cascine Vittoria, sede delle scuderie del parco e del Museo delle Carrozze, ed Emanuella, o della Rubbianetta, a forma di ferro di cavallo, nei pressi della quale si trova la chiesetta di San Giuliano, del XII-XIV secolo, custode di affreschi quattrocenteschi.

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