Villa Reale e Giardini Reali (Monza)
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Condizioni di visita: ingresso a pagamento alla villa; gratuito ai giardini
Fu Giuseppe Piermarini a ricevere, nel 1777, l’incarico della progettazione di Villa Reale direttamente da Maria Teresa d’Austria. Sebbene gli studi iniziali prevedessero un edificio di modeste dimensioni, il risultato finale fu notevole, e la struttura, più vasta dello stesso Palazzo Reale di Milano, divenne ben presto il simbolo della potenza imperiale, frequentata dagli arciduchi Ferdinando e Maria Beatrice Ricciarda d’Este e ricetto mondano del patriziato milanese. Nel 1797, col nome di Palazzo nazionale, fu dimora del vicepresidente della Repubblica cisalpina, poi del viceré d’Italia Eugenio di Beauharnais, che la ingrandì e vi aggiunse il parco. Nel 1859 entrano in gioco i Savoia con re Umberto I, che il 29 luglio 1900 verrà assassinato dall’anarchico Bresci proprio davanti alla villa. Il corpo principale di questa lombarda Schönbrunn che si affaccia sulla Corte d’Onore e il retro, alto sul vasto prato all’inglese, comunicano una sensazione di solenne serenità. La Cappella di Corte e la Cavallerizza costituiscono i bassi avancorpi di questo complesso dall’impianto a “U”, con facciata dall’andamento orizzontale rotto al centro dal volume dalla scalinata a più rampe. L’edificio principale si sviluppa su due piani nobili, con gli sfarzosi appartamenti reali al primo piano che fanno sfoggio di stucchi, affreschi, tappezzerie, boiserie, suppellettili e arredi. Degni di nota, tra gli altri ambienti, la Rotonda, sala da caffè affrescata nel 1792 con il ciclo di Amore e Psiche di Andrea Appiani, autore anche del fondale scenico a soggetto mitologico del Teatrino di Corte, e, all’ultimo piano, il Belvedere, dalle cui finestre si ammirano il giardino e il parco da un lato e il viale alberato d’accesso alla villa dall’altro. Sul retro, preludio del parco, si aprono i Giardini Reali, anch’essi progettati da Piermarini e di gusto neogotico d’età napoleonica. Vi si accede da una porta gotica composta da materiali provenienti dalla distrutta chiesa di Santa Maria di Brera a Milano, e racchiudono al loro interno viali e prospettive geometriche con sistemazioni ordinate secondo il progetto ideato da Piermarini, situazioni naturali pittoricamente ricreati con studiati innesti di manufatti edilizi, un tempietto gotico che si riflette nelle acque di un laghetto e sentieri ricchi di vegetazione arborea e arbustiva ideali per rilassanti passeggiate.