Tappa 2

Parco di Monza

www.reggiadimonza.it
Condizioni di visita: ingresso gratuito

Il parco “imperiale”, il più vasto d’Europa cintato da mura, fu istituito nel 1805 per volere di Napoleone Bonaparte sui terreni a nord della villa progettata da Giuseppe Piermarini nel 1777. Il compito dell’allora viceré Eugenio di Beauharnais era quello di realizzare un parco più bello e maestoso di quello di Versailles. E infatti la nuova riserva di caccia, una volta terminata, si estese su un’area di oltre 700 ettari, quasi tre volte quella di Versailles. A progettare l’immenso giardino venne designato Luigi Canonica, allievo di Piermarini, già architetto della corte reale francese. Gli alberi monumentali che oggi si ammirano in prossimità dell’ingresso, intorno al laghetto, risalgono a quell’epoca. Anche la maestosa architettura dei viali ricorda la grandeur francese e con l’immaginazione rimanda alle antiche battute di caccia con le mute di cani in folle corsa. Nel Serraglio dei Cervi, situato nella zona nord del parco, a metà dell’Ottocento si contavano settantasei cervi e centosessantotto daini. Nel corso del tempo, il paesaggio botanico si è arricchito di numerose piante esotiche e oggi si contano quaranta varietà di querce, trenta di frassini, altrettante di ficus e almeno sedici di magnolie. Vietato alle automobili, questo immenso giardino evoca la Brianza del passato, famosa per i suoi incantevoli scenari naturali. A seconda della stagione, mentre il sole filtra obliquo tra i grandi rami degli alberi, i colori mutevoli rinnovano la meraviglia passando dal verde estivo ai toni caldi del fogliame d’autunno. L’area, davvero troppo estesa per essere percorsa a piedi, è dotata di piste ciclabili che conducono ad antiche ville, tra cui la seicentesca Villa Mirabello, a mulini, cascine immerse nel verde e consentono di condividere l’habitat con volpi, ricci, scoiattoli, aironi, picchi, civette, gufi e poiane. Una spettacolare scenografia vegetale che si è lasciata forgiare dalle mani e dalle idee di grandi artisti contemporanei: ed ecco dunque Lo Scrittore (2005), maxiscultura di Giancarlo Neri che raffigura un’enorme sedia in legno dall’incredibile impatto visivo, oppure la gigantesca Voliera per umani (2006) di Giuliano Mauri, realizzata con tronchi d’albero e rami intrecciati e installata sul prato nei pressi della Cascina Cernuschi.

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