Pesaro. Sulle note di Rossini
Itinerario
Pesaro. Sulle note di Rossini
Una partitura in cui si alternano arie orecchiabili e passaggi più arditi. Così è stata l’esistenza di Gioachino Rossini, sempre in bilico tra momenti di euforia, gloria artistica e periodi bui. Nel centro di Pesaro, a Casa Rossini, palazzo di origine quattrocentesca che lo ha visto nascere, è affascinante scoprire la vita e l’opera di questo genio della musica, tormentato e allo stesso tempo gaudente. In un percorso fatto di immagini e suoni si curiosa tra cimeli, stampe, ritratti del Maestro e dei suoi personaggi e interpreti, filmati e bozzetti di scena. Di nota in nota, si raggiungono il Conservatorio Gioachino Rossini, dove tutto parla del compositore, dal monumento nel cortile ai manoscritti conservati nell’annesso Tempietto, e il Teatro Rossini, tempio neoclassico di concerti, drammi e lirica e delle opere allestite in occasione del Rossini Opera Festival, che ogni anno trasforma Pesaro in capitale della musica.
A Pesaro si possono riscoprire le origini di un grandissimo nome della musica: Gioacchino Rossini. Il compositore, uno dei massimi rappresentanti della lirica ottocentesca, oltre che personaggio raffinato e bon vivant, arguto e ironico, studiò a Bologna, debuttando appena diciottenne con La cambiale di matrimonio. Visitare la casa in cui nacque il “Cigno di Pesaro” equivale a gettare uno sguardo nel profondo delle passioni dell’uomo e del compositore, che abitò la dimora con la famiglia durante i primi anni di vita. Al piano terra ci si aggira tra le stampe dedicate agli interpreti dell’ultima fase creativa: celebri cantanti ottocenteschi nei costumi delle opere più acclamate, come Adelina Patti nelle vesti di Rosina (Il barbiere di Siviglia), Giovan Battista Rubini come Otello, Giuditta Pasta in costume di Tancredi, Gilbert-Louis Duprez come Arnold (Guglielmo Tell). Nella saletta al seminterrato vengono proiettate opere tratte dalle recenti edizioni del Rossini Opera Festival, imperdibile appuntamento estivo per gli amanti della lirica. Al primo piano è esposta una trentina di ritratti in ordine cronologico: il più noto è quello eseguito in punto di morte da Gustave Doré. Le deliziose caricature – tra cui quella di terracotta di Jean-Pierre Dantan – prendono di mira Rossini e altri personaggi dell’ambiente musicale ottocentesco. Grazie alla generosità del musicista, che lasciò il Comune di Pesaro erede delle sue notevoli sostanze, nacque il Conservatorio a lui intitolato. Ospitato nel settecentesco Palazzo Olivieri, è uno dei più antichi conservatori di musica italiani ed è dotato di un imponente auditorium ottocentesco, mentre nella biblioteca immenso è il patrimonio musicale, tra manoscritti, spartiti e partiture dal XVI al XIX secolo. Seguendo ancora arie e note, a pochi passi, il Teatro Rossini, i cui battenti aprirono entusiasticamente nel 1818 con la rappresentazione della Gazza ladra di un allora giovane ma già celebre Gioachino, dal 1980 attira appassionati di tutto il mondo che a Pesaro si danno appuntamento per il Rossini Opera Festival.