Val Veny
Lungo la strada che conduce al cuore della valle (chiusa in inverno, quando la val Veny diventa comprensorio sciistico) il santuario di Notre-Dame-de-la-Guérison ricorda il lavoro continuo dei ghiacciai. Fu distrutto ai primi dell’Ottocento (e ricostruito alla metà del secolo) dall’avanzare della Brenva che, con i paralleli ghiacciai di Frêney, Breuillat e Miage, hanno formato il lago del Miage, infossato in una morena, e il lago Combal, alla cui testata, all’altezza del ponte che scavalca la Dora della val Veny, la valle si apre in tutta la sua meraviglia naturalistica. Parzialmente colmata dai detriti alluvionali del Bianco, la conca del Combal, di grande importanza floristica, è orlata da un sentiero panoramico che conduce al rifugio Elisabetta (2156 m), guardato a vista dai profili granitici puntati di sbieco delle Pyramides Calcaires (2722 m). Dal rifugio al col de la Seigne (2510 m), al confine con la Francia, il passo non è breve ma spettacolare. Ancora lungo la strada e la Dora, punteggiati di luoghi di sosta gourmet e camping, sono i boschi del Peuterey, teatro dell’annuale Festival internazionale di musica celtica.