Territorio (Villa dei Volusii)
Il territorio della Colonia Iulia Felix Lucus Feroniae, sorta nel I secolo a.C. nell’area
dell’antico santuario di Feronia distrutto da Silla, era delimitato a nord e a ovest dalle colline
capenati, ad est del Tevere e a sud dal corso del Capenas (Fosso Gramiccia).
Coltivato ad uliveti sul pianoro calcareo e a grano nella piana alluvionale, era attraversato
da due viae publicae: la Tiberina, che da Roma raggiungeva l’agro falisco, e la Capenate
che congiungeva Lucus Feroniae al colle della Civitucola (sito dell’antica Capena).
La grande Villa, già degli Egnatii in età repubblicana, passata poi ai Volusii in età
Augustea era al centro di un vasto fondo destinato alla produzione dell’olio, del vino, allo
sfruttamento intensivo di colture, per lo più di cereali e all’allevamento di animali.
L’organizzazione funzionale degli spazi rispondeva infatti ad una duplice esigenza:
residenziale, destinata ad abitazione del proprietario, e rustica, con celle destinate alla servitù, il cui massiccio impiego era indispensabile allo svolgimento dell’attività agricola.
In età traianea, dopo più di un secolo e mezzo di gloriosa storia, si perdono notizie certe sulle
vicende della celebre gens dei Volusii, le cui fortune politiche furono senz’altro d’impulso
allo sviluppo della piccola colonia di Lucus Feroniae; a riprova di ciò si pongono la stretta
connessione topografica con la Villa e un’iscrizione rinvenuta nel Foro della colonia.