Tappa 3

Monastero di San Benedetto

Piazzale San Benedetto

monasterosanbenedettosubiaco.it

In occasione della visita al monastero nel 1461, il pontefice Pio II si meravigliò di quel “nido di rondini” che apparve ai suoi occhi. Effettivamente, natura, arte e storia sono fusi indissolubilmente in questo luogo unico. Aggrappato alle rocce che sovrastano la ripida valle dell’Aniene, il monastero di San Benedetto è il fulcro della religiosità benedettina. In questo luogo il santo di Norcia (480-547) visse per una trentina d’anni, prima del trasferimento a Cassino, e la sua presenza sembra ancora palpabile. Il monastero cominciò a essere edificato nell’XI secolo, sul luogo dove Benedetto si ritirò alla fine del V secolo. Si compone di due chiese sovrapposte: si comincia dalla chiesa superiore, a una sola navata, l’ultima parte del monastero a essere eretta, interamente ricoperta da affreschi risalenti al XIV-XV secolo. Dal transetto, anch’esso affrescato, si esce nel Cortile dei corvi: gli uccelli venivano allevati in ricordo dell’episodio del corvo che portò via il pane avvelenato, offerto a Benedetto da prete Fiorenzo allo scopo di ucciderlo. Il cuore della chiesa inferiore è il Sacro Speco, una grotta del monte Taleo in cui il diciassettenne Benedetto si ritirò da eremita per tre anni, riuscendo a sopravvivere solo grazie al monaco Romano, che lo riforniva di cibo tramite una corda dalla rupe sovrastante. Stupiscono per intensità e importanza storica gli affreschi della chiesa inferiore, risalenti alla seconda metà del XIII secolo e a quello successivo. Sono celebri l’effigie di papa Innocenzo III e un ritratto di San Francesco d’Assisi, eseguito mentre era ancora in vita e non aveva ancora le stigmate. Splendidi affreschi ornano anche le pareti della Scala santa, salita un tempo in ginocchio dai pellegrini per domandare indulgenza.

 

 

 

 

 

 

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