Subiaco
Ufficio informazioni turistiche
Largo Sodoma
La ricchezza dei boschi e la freschezza delle acque dell’Aniene fecero di Subiaco uno dei luoghi più ambiti di quest’angolo di Lazio fin dai tempi degli Equi, una popolazione assimilata da Roma nel 304 a.C. La cittadina fu scelta da Nerone per erigervi una delle sue sontuose residenze, un autentico capolavoro d’ingegneria di cui restano alcuni ruderi. La villa si specchiava nei laghetti artificiali ricavati sbarrando le acque del fiume: da qui il nome di “Sublaqueum”, cioè a valle dei laghetti, all’origine del toponimo attuale. Nonostante le devastazioni inflitte dai bombardamenti del 1944, Subiaco offre ancora angoli suggestivi, come la caratteristica piazzetta della Pietra Sprecata, ai piedi della Rocca abbaziale, e il medievale borgo degli Opifici. Nel cuore di questo quartiere in riva all’Aniene, il Borgo dei Cartai propone un’immersione nella storia di una delle cartiere più prestigiose d’Italia, fondata nel 1587 da Sisto V, che per secoli rifornì lo Stato Pontificio. A Subiaco venne stampato nel 1465 il primo libro a caratteri mobili della nostra penisola: la riproduzione del torchio utilizzato dai due tipografi tedeschi è custodita nel MACS - Museo delle Attività Cartarie e della Stampa, in cui la carta e la stampa sono protagoniste di un racconto multimediale. Il museo è allestito nella Rocca abbaziale a dominio del paese, dove nacquero Cesare e Lucrezia Borgia.
Un ponte a schiena d’asino del 1358 consente infine l’accesso, al di là dell’Aniene, al convento di San Francesco. Nella chiesa si conservano interessanti opere d’arte, tra cui un ciclo di affreschi dei primi del XVI secolo di Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma e un trittico del 1467.