Priverno
PRO LOCO
Piazza Giovanni XXIII
Tel. 07731767211
facebook.com/proloco.priverno
A metà strada tra i Monti Lepini e gli Ausoni, la Privernum dei Romani, di precedente fondazione volsca, si chiamò Piperno fino al 1928. L’impianto urbano è marcatamente medievale, con belle architetture tra cui, nella centrale Piazza Giovanni XXIII (ex Piazza Grande), la Cattedrale di Santa Maria Annunziata. La Chiesa è preceduta da un’ampia scalinata e da un portico duecentesco, che richiamano le forme originarie dell’edificio; l’interno invece risente dei massicci rifacimenti del XVIII secolo. Accanto alla Chiesa sorge il gotico Palazzo Comunale, porticato anch’esso e risalente al periodo compreso tra il XII e il XIV secolo, benché rifatto nel corso dell’Ottocento. Di fronte si erge il rinascimentale Palazzo Valeriani Guarini, con facciata decorata da stucchi e da due bifore; all’interno si trova un Museo Archeologico (Tel. 0773912306) ;musarchpriverno@libero.it; www.privernomusei.it/museo-di-priverno; mercoledì-venerdì 10-13, sabato e domenica 10-13 e 15-18, orari prolungati in estate; ingresso a pagamento) dedicato alla prima fase della città romana di Privernum (II sec. a.C.), mentre i reperti del periodo successivo sono custoditi nel museo attiguo all’Abbazia di Fossanova. Nel centro, articolato in strette stradine e vicoli, si celano altri gioielli, come la Chiesa di San Benedetto, con affreschi del XIV-XV secolo, la Chiesa di San Giovanni e quella di Sant’Antonio Abate. In Palazzo San Giorgio è in via di completamento (ottobre 2021) il Museo della Matematica (tel. 0773912306); gli strumenti interattivi di cui è dotato permettono ai visitatori un affascinante viaggio nel mondo dei numeri.Appena fuori dal centro di Priverno, Villa Tolomeo Gallio (XVI secolo) si erge solitaria sulla cima di un colle. La villa, meglio nota come Castello di San Martino, sorge al centro di un’area verde attrezzata con giochi per bambini e dotata di alcune meridiane didattiche. Dalla villa si gode un bel panorama su Priverno e sui retrostanti Monti Lepini.
ABBAZIA DI FOSSONOVA E MUSEO MEDIEVALE (PRIVERNO)
Località Fossonova
Via S. Tommaso d'Aquino 1
abbaziadifossanova.it
Condizioni di visita: Abbazia, ingresso gratuito; Museo Medievale: ingresso a pagamento, visite guidate a pagamento su prenotazione
FOSSONOVA (PRIVERNO)
Pro Loco
Piazza Giovanni XXIII
facebook.com/proloco.priverno
A poca distanza dal centro di Priverno, nella campagna collinare che prelude alla Piana Pontina, nel luogo in cui sorgevano una villa e antiche terme romane (II secolo a.C.), quest’Abbazia è uno degli esempi più mirabili di architettura cistercense. Fu fondata nel IX secolo dai monaci benedettini, che la dedicarono inizialmente a Santo Stefano; nel XII secolo passò ai Cistercensi, che intrapresero un’opera di bonifica della zona, aprendo un nuovo canale chiamato Fossa Nova, da cui il nome del Monastero. Al centro del Complesso si erge la grande Chiesa, consacrata da Innocenzo III il 19 giugno 1208; è elegantissima nella sua sobrietà, con tre alte navate rischiarate dalla luce che penetra di taglio dal grande rosone al centro della facciata, oltre che dalle strette finestre laterali. I pilastri, secondo il canone stilistico cistercense, sono a base rettangolare. Una porticina nella navata destra dà accesso al chiostro, vero fulcro del Complesso abbaziale. Il lato meridionale del chiostro è abbellito da colonnine tortili sormontate da elegantissimi capitelli; gettando lo sguardo tra queste colonne si ha una bella vista sul lucernario che sormonta il transetto della Chiesa. Dal chiostro si accede inoltre alla Sala Capitolare e al grande e scarno ambiente del refettorio; al piano superiore si trova la clausura. Un varco sul lato orientale del chiostro conduce alle celle dei monaci, tra cui quella in cui morì nel 1274 Tommaso d’Aquino, e da qui si accede all’area in cui si trovano gli orti dell’Abbazia. In seguito alla soppressione napoleonica, all’inizio dell’Ottocento il Monastero divenne un ricovero per le bufale, allevate nell’area e in tutta la Piana Pontina. L’intero Complesso fu poi riscattato da Leone XII e affidato ai monaci dell’Abbazia di Trisulti, presso Collepardo, nella Ciociaria interna. Le casette del piccolo borgo medievale addossato al Monastero sono oggi adibite a laboratori artigianali e negozi di souvenir artistici. Sul fianco destro dell’Abbazia sorge la foresteria, con belle volte ogivali. Al suo interno è ospitato un museo che raccoglie reperti di epoca medievale (VI-VIII secolo): si tratta di una struttura museale moderna, con pannelli esplicativi chiari e ben leggibili.