Tappa 2

Sasso Caveoso

INFOPOINT APT
Piazza Vittorio Veneto
Via De Viti De Marco 9
www.materawelcome.it

Emblematico di quel “vivere in grotta” che si sviluppò fin dalla preistoria è il Sasso Barisano, agglomerato fitto di case-grotta semplici e nude, chiese rupestri e strutture affastellate le une alle altre che definiscono Matera “città verticale”. Percorrendo via Buozzi, il primo tratto della Strada dei Sassi da sud, la chiesa della Madonna dell’Idris ripaga dalla fatica della ripida scalinata che si sale per raggiungerla: dal suo sagrato, la vista sul “disordine” del Sasso Caveoso, con le centinaia di grotte, spesso condivise con animali e utilizzate come abitazioni fino agli scorsi anni Cinquanta, è indimenticabile. La chiesa, che deve il nome alla presenza di antiche cisterne, è parzialmente inglobata nella roccia: la facciata fu ricostruita nel XVI secolo in seguito al crollo della volta a botte. Tramite un cunicolo, si accede alla cripta di San Giovanni in Monterrone (X secolo), splendidamente affrescata e utilizzata in passato come battistero poi come luogo di sepoltura. Una delle location in città predilette da Mel Gibson, la chiesa di San Pietro Caveoso, costruita nel XVII secolo su una preesistente del XIII, impone la sua facciata barocca sull’omonima piazza, che è un altro splendido belvedere sui Sassi e la gravina. Tra gli stucchi barocchi e il controsoffitto ligneo dell’interno si ammirano affreschi quattrocenteschi e una Madonna con Bambino in tufo del XVI secolo. Proseguendo per la Strada dei Sassi, che diventa via Madonna delle Virtù, alcune scalette danno accesso alla chiesa rupestre della Madonna delle Virtù e alla soprastante chiesa di San Nicola dei Greci. Della prima, parte di un complesso monastico dell’XI secolo, absidi e cupole sono completamente scavate nel tufo al pari degli ambienti dell’antico monastero; nella volta, è scolpito un matroneo. San Nicola dei Greci conserva affreschi in stile bizantineggiante tra cui una Crocifissione trecentesca, una Madonna con Bambino duecentesca e una teoria di santi del XIII-XVI secolo. Dietro la chiesa, il pozzo, alcune abitazioni e i silos “a campana”, scavati nella roccia e utilizzati per conservare alimenti e granaglie, rendono l’idea di come fosse la vita nelle case-grotta.

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