Tra le balze del Valdarno
Itinerario
Tra le balze del Valdarno
Aguzze piramidi di argilla, ghiaia e sabbia si staccano di colpo dal verde dei pascoli e dall’ombra delle valli. Avvistarle è facile, seguendo uno dei sentieri tra le Balze che vanno da Castelfranco di Sopra verso il piccolo borgo di Piantravigne. Tra pinnacoli e scarpate, queste formazioni geologiche di particolare suggestione e bellezza sono ciò che rimane del fondo del lago che, in un passato lontano, occupava l’intera area del Valdarno ai piedi del Pratomagno. Basta mettersi in cammino per esplorare un mondo minerale fatto di infinite sfumature cromatiche, toccando con mano i risultati della lunga evoluzione geologica della zona in un paesaggio spettacolare.
Una stretta fascia di colline, tra il corso dell’Arno e le alture del Pratomagno,racchiude un’impressionante serie di formazioni geologiche molto particolari: le Balze. Si tratta di aguzzi pinnacoli di argilla, ghiaia e sabbia che si staccano di colpo dal verde dei pascoli e dall’ombra delle valli. Tra creste e scarpate, queste singolari formazioni geologiche di particolare suggestione e bellezza sono ciò che rimane del fondo del lago che, in un passato lontano, occupava l’intera area del Valdarno ai piedi del Pratomagno. Alla loro ombra si distendono pascoli e campi, e le case coloniche punteggiano un paesaggio dolce e tranquillo. Avvistare le Balze è facile seguendo uno dei sentieri che, tra campi e vigneti, si avvicinano al piede delle piramidi arancioni e gialle del Valdarno. Tra i percorsi disponibili, il più interessante è quello che s’inoltra tra le Balze, che con le loro creste e un piccolo canyon separano le case di Castelfranco di Sopra dal piccolo borgo di Piantravigne. Basta mettersi in cammino per esplorare un mondo minerale fatto di infinite sfumature cromatiche, ammirando da vicino i risultati della lunga evoluzione geologica della zona in uno spettacolare scenario naturale. Oppure si può decidere di percorrere in auto, senza fretta, la tranquilla Strada Provinciale delle Balze, che da Piantravigne porta, sempre con scorci sulle pareti tra il verde, in direzione di Penna, dove uliveti e vigneti riconquistano il centro del paesaggio, lasciando alle spalle le curiose e affascinanti piramidi d’argilla.