Le Balze
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Queste singolari formazioni geologiche che caratterizzano l’area del Valdarno Superiore, cioè delle colline che dal fondovalle dell’Arno salgono in direzione del Pratomagno, hanno una storia molto antica. Nel corso del Pliocene (tra circa cinque milioni e due milioni e mezzo di anni fa) l’intera zona divenne un grandioso lago, che poi, nel periodo tra due milioni di anni fa e centomila anni fa, venne lentamente riempito da sabbia, argilla e ciottoli portati a valle da torrenti e fiumi. Completamente prosciugato, l’antico bacino si presentava come un immenso tavolato pianeggiante composto da argilla e sabbia, che poco a poco venne scavato nuovamente dalle acque dei torrenti che scendevano verso il corso dell’Arno, abbassatosi molto di livello. Durante questo processo nacquero le Balze, così come le possiamo vedere oggi: rupi, speroni e creste che sono il relitto dell’antico fondo di un lago preistorico. Nell’intera fascia di territorio occupata dalle Balze, a tratti abitati e coltivati, si alternano vallate e pendii ancora selvaggi, ottimo rifugio per uccelli – che nidificano spesso tra le asperità delle rupi – e mammiferi: tassi, volpi, faine e caprioli. La zona, di grande importanza naturalistica, è tutelata dall’Area Naturale Protetta Le Balze, gestita dal Comune di Reggello. I numerosi sentieri che si possono percorrere, diversi per difficoltà e lunghezza, offrono punti strategici dai quali ammirare dall'alto il magnifico paesaggio delle Balze. I tratti paesaggisticamente più interessanti del comprensorio delle Balze sono compresi tra il percorso della Strada dei Sette Ponti (SP 85) e la stretta e campestre SP 6, che alle Balze deve il suo nome. Percorrendola, si gode di numerosi scorci verso le vallate chiuse dalle singolari piramidi di argilla, e si può decidere di affrontare delle brevi passeggiate per avvicinarsi a vedere da vicino le formazioni geologiche.