L’Oltrarno. Tra anima popolare e fasti medicei
Itinerario
L’Oltrarno. Tra anima popolare e fasti medicei
L’Oltrarno, “Diladdarno” per i fiorentini per i quali significa semplicemente “a sinistra del fiume”, essendo il punto di vista tutto radicato sulla sponda opposta, dove la città è più antica. E in effetti l’Oltrarno è la parte più giovane di Firenze, inglobata entro i bastioni solo nel XIII secolo. Attraversato Ponte Vecchio, ecco lì Palazzo Pitti che riverbera gli splendori della città medicea; la sua mole è tale da mettere in secondo piano le importanti architetture degli edifici dirimpettai, dimore un tempo di personaggi illustri come Dostoevskij e come l’astronomo fiorentino Paolo dal Pozzo Toscanelli, che fornì a Cristoforo Colombo la carta del globo. Su per la collina, ai fasti granducali fa eco il verde del Giardino di Boboli, straordinario connubio tra arte e natura, cui si accede anche dal panoramico Forte di Belvedere. Poco distante da Palazzo Pitti, il Museo zoologico La Specola è il più antico museo scientifico d’Europa.
L’Oltrarno è l’immagine più tranquilla e autentica di Firenze dove, in particolare nei vicoli in ombra e nelle piazze dei quartieri di Santo Spirito e San Frediano, immortalati nelle tele di Ottone Rosati che qui è nato, batte il cuore dei fiorentini e la vita continua a scorrere al ritmo delle attività delle botteghe degli artigiani, dei restauratori del legno, degli antiquari. Attività giunte a noi orgogliose della loro lunga storia, già prospere nel Cinquecento quando il ruolo dell’Oltrarno, in origine legato alle tre direttrici divergenti da Ponte Vecchio (borgo San Jacopo, via de’ Guicciardini-via Romana, via de’ Bardi), fu rivoluzionato, senza tuttavia perdere la propria anima popolare, dal trasferimento a Palazzo Pitti della corte medicea, che sollecitò interventi di prestigio a completamento di chiese e palazzi e si rese artefice della realizzazione del Giardino di Boboli, singolare connubio scenografico tra arte e natura che avvolge sui fianchi e sul retro il complesso di Pitti, secolare residenza di potenti e regnanti le cui memorie compongono oggi i temi di una prestigiosa serie di musei. Memorie medicee sono presenti anche nel vicino Museo zoologico La Specola, considerato la culla del sapere scientifico. Istituito alla fine del XVIII secolo dal granduca Pietro Leopoldo, oltre alla ricchissima raccolta zoologica e alle spettacolari cere anatomiche accoglie collezioni di mineralogia e litologia comprendenti più di 50.000 minerali di varia provenienza e una splendida selezione di pietre lavorate appartenute alla famiglia dei Medici. L’Oltrarno è anche la città “che sale”, dall’Arno al vertice panoramico del Forte di Belvedere, un tempo militarmente strategico e attiguo al Giardino di Boboli. Vi si giunge dalle ripide e tortuose “coste” di San Giorgio e de’ Magnoli, anticipatrici di scorci e odori della campagna appena fuori le mura.