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Marche

Torre di Palme. Dal balcone panoramico alla grotta degli Amanti

Itinerario

Torre di Palme. Dal balcone panoramico alla grotta degli Amanti

Experience sostenibile Non sprecare

Il suggestivo borgo di Torre di Palme, una frazione del comune di Fermo, abbarbicato su uno sperone roccioso che si affaccia sul mare, non è soltanto uno dei punti panoramici più belli della regione, tanto da essere conosciuto come «il balcone fiorito delle Marche», ma è anche la prima tappa di un’immersione in un’oasi delle macchia mediterranea e in una rara duna di fossili. Da Torre di Palme, partendo dal parcheggio che si trova poco sopra la fine del borgo, si arriva, con una piacevole passeggiata lungo un sentiero ben sistemato dal CAI di Fermo, al Bosco del Cugnolo. La zona si presenta come un’oasi di macchia mediterranea, su una duna fossile, alta tra i 60 e i 110 metri, costituita da sedimenti marini (sabbie, ghiaia, ciottoli) che formano una resistente falesia lunga circa 450 metri. Da questo scrigno della sostenibilità, salendo lungo un bosco di querce secolari, si raggiunge  la Grotta degli Amanti, un romantico anfratto naturale, scavato nella roccia arenaria, che fece da sfondo all’amore sfortunato di due giovani, Antonio e Laurina, che nelle Marche sono considerati i Romeo e Giuletta della regione.

Il borgo di Torre di Palme ha due caratteristiche lo rendono unico. Da un lato è un dedalo di viuzze, facciate in cotto fiorite di gerani e un’architettura  medievale e rinascimentale  perfettamente integra; dall’altro versante, pur essendo ad appena 104 metri sul livello del mare Adriatico, regala l’emozione di un panorama mozzafiato sulla costa e sul mare. Il punto ideale per godersi lo spettacolo è il piazzale Belvedere, al termine della via principale del borgo ed a poca distanza dalla chiesa gotica di Sant’Agostino, con un convento dal tipico cotto rosso. Il borgo di Torre di  Palme è circondato dalla vegetazione del Bosco del Cugnolo, un’area floristica protetta per il suo enorme valore con le classiche specie della macchia mediterranea, come pini, ginepri e corbezzoli .Tra gli alberi più interessanti, ci sono diversi esemplari di querce sempreverdi secolari, delle specie lianose e rampicanti. Le caratteristiche di questi alberi rendono il territorio del Bosco, in alcuni punti, intricato e quasi impenetrabile, come se ci trovassimo all’interno di una fitta foresta amazzonica. Quanto alla fauna, il Bosco del Cugnolo è popolato da uccelli molto vivaci, come il gruccione, volpi e tassi. Mano a mano che il sentiero diventa più stretto e la vegetazione di cespugli e canne più fitta, ci si inerpica fino alla Grotta degli Amanti, la sede naturale dell’amore impossibile tra Antonio e Laurina. Il luogo è magico, e più che una grotta sarebbe corretto definirla una grande cavità, con due ingressi, prodotta dal cedimento del terreno o dalle infiltrazioni d’acqua.

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