Cantù. I gioielli del romanico
Itinerario
Cantù. I gioielli del romanico
Le architetture sacre dell’Alto Medioevo compongono un suggestivo itinerario nella verde Brianza che inizia a Cantù, dal Complesso paleocristiano di Galliano. Eretto su una collina panoramica e consacrato nel 1007 dall’arcivescovo di Milano, stupisce per l’armonia dei volumi interni e la dolcezza delle forme viste dall’esterno. Allo stesso periodo risalgono la Chiesa e il Battistero di San Pietro al Monte, gioiello romanico di pietra e bifore, custode di un ciclo di affreschi dell’XI-XII secolo. Lo si raggiunge da Civate per il sentiero che sale al Monte Cornizzolo, fino a quasi 700 m di quota, un balcone panoramico sulla pianura, dove si trova anche la splendida Basilica di Agliate sulle rive del fiume Lambro.
La devozione cristiana in Lombardia ha radici antiche che risalgono ai Longobardi. Spingendosi verso Cantù sulle tracce degli antichi pellegrini, s’incontra il Complesso monumentale di Galliano, eretto su un precedente luogo di culto paleocristiano e composto dalla Basilica di San Vincenzo e dal Battistero di San Giovanni Battista. Il Complesso religioso sorge su un’altura che domina l’abitato sottostante e arrivarci dal basso quando il sole illumina la facciata è un bel colpo d’occhio, che deve aver suggestionato anche gli antichi, che qui avevano eretto i loro templi pagani, poi spodestati dal Cristianesimo. Quello che oggi si vede risale al X secolo e costituisce una delle espressioni migliori del Romanico lombardo, insieme al Monastero di San Pietro al Monte sopra Civate. Quest’ultimo si raggiunge solo a piedi, lungo una Via Crucis che risale il sentiero lastricato nel bosco, lisciato per secoli dai passi instancabili di monaci e fedeli. La posizione elevata rende ancora più suggestiva la dimensione spirituale del luogo, da guadagnarsi con circa 1 ora di cammino in cambio di un invidiabile panorama. L’alpeggio sul quale i monaci scelsero di erigere la Chiesa si trova a 650 m di quota, sospeso a metà del pendio come un belvedere creato dalla natura. Un’antica leggenda longobarda racconta che il re Desiderio costruì una cappella proprio vicino alla fonte la cui acqua miracolosa aveva guarito la malattia del figlio. Ancora oggi si può sostare alla stessa sorgente, che si trova a fianco del Monastero, dove il sentiero prosegue verso la cima del Monte Cornizzolo. Dall’alto di questa terrazza naturale inoltre si osserva la vallata con i Laghi di Annone e di Pusiano, di origine glaciale. Spostandosi più a sud, lungo la Valle del Lambro, la Basilica di Agliate dedicata a Santi Pietro e Paolo è un vero capolavoro dell’XI secolo, affacciata sul fiume da cui il suo architetto ha preso i ciottoli che compongono la facciata. I boschi e le ville che la circondano offrono ancora un’idea di quella verde Brianza del passato, che oggi è possibile respirare nei giardini dietro la Basilica o lungo gli argini dove corre la pista ciclopedonale.