Tappa 3

Basilica dei Santi Pietro e Paolo (Agliate)

Via Cavour 28
www.basilicadiagliate.com
Condizioni di visita: ingresso libero; richiesta donazione per l’ingresso di gruppi

Situato lungo le rive del Lambro, la Basilica dei Santi Pietro e Paolo e l’annesso battistero costituiscono uno degli esempi romanici più antichi della Lombardia, databili alla fine del X secolo, precursore di quello stile architettonico che nel giro di qualche decennio avrebbe sedotto l’Europa intera. I boschi e le ville che li circondano offrono un’idea di quella verde Brianza tanto celebrata in passato che oggi è possibile respirare passeggiando nei giardini dietro la basilica o lungo gli argini del fiume, dove corre la pista ciclopedonale. Il legame col fiume è evidente nella facciata di ciottoli arrotondati che la decorano come un grande mosaico naturale, sulla quale si aprono gli ingressi alle tre navate, ciascuno sovrastato da una lunetta a mosaico raffigurante il Cristo Pantocratore (al centro) e due apostoli ai lati. Il sito sorse probabilmente sui resti di un antico luogo di culto silvestre, come sembra emergere dalla scritta ritrovata su un cippo, attualmente murato a foggia di acquasantiera a sinistra dell’entrata del battistero. Di sicuro, una grande quantità di reperti romani venne riusata dai primi cristiani per la costruzione dell’edificio, come le colonne che separano le navate e alcuni pregevoli capitelli. Purtroppo sono quasi scomparsi, all’interno della basilica, gli affreschi che un tempo decoravano l’abside e le pareti alte della navata centrale sopra l’arcata. Una singolarità per l’epoca è la posizione rialzata del presbiterio, sotto il quale è ricavata una deliziosa cripta cui si accede tramite uno stretto passaggio a bifora. Il battistero attiguo alla basilica è un perfetto ottagono al cui interno si trova la vasca battesimale scavata al centro del pavimento. Al fonte si accedeva scendendo i tre gradini descritti dall’antico rituale liturgico, che simboleggiavano la discesa e la risalita del cristiano battezzato. Sulle pareti è ancora possibile ammirare alcuni affreschi, benché danneggiati da sovrapposizioni pittoriche successive, poi ripulite dal restauro. Nell’equilibrio austero delle forme e nella loro semplicità si rivive la spiritualità dei primi cristiani.

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