Ospizio del Piccolo San Bernardo
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Condizioni di visita: neve permettendo, aperto da giugno a settembre; ingresso gratuito
La colonna Joux, probabile vestigia romana in serpentino verde, è sormontata dalla statua di San Bernardo, installata nel XIX secolo a rimpiazzo di una statua di Giove che, secondo la leggenda, il santo avrebbe gettato a terra per abbattere i simboli del paganesimo. Alta quasi 5 metri, sembra fare la guardia all’ospizio che Bernardo di Aosta o di Mont Joux o di Mentone, protettore dei viaggiatori di montagna e degli alpinisti canonizzato nel 1681, fondò intorno al 1045 per provvedere ai bisogni dei viandanti durante i pericolosi attraversamenti delle Alpi. Inizialmente eretto sul versante valdostano, nel 1141 venne ricostruito una prima volta nel posto attuale, oggi in territorio francese al pari del giardino Chanousia. Distrutto e ricostruito più volte nei secoli, il ricovero voluto da san Bernardo, che non mancò mai di dare sostegno anche ai poveri e ai malati e che nel 1752 passò all’Ordine mauriziano, mantenne la sua vocazione di ospitalità fino agli inizi del XX secolo, epoca in cui serviva ancora più di diecimila pasti all’anno. Devastato dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, oggi ospita un punto di informazioni e una mostra permanente che, attraverso pannelli e filmati, racconta le vicende storiche e i caratteri naturalistici del colle. Dettaglio non trascurabile: al secondo piano dell’edificio è sistemato un ostello dedicato, secondo l’ormai millenaria tradizione, all’accoglienza.