Agordo
UFFICIO TURISTICO
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Sono le pareti delle Dolomiti che lo circondano a proteggere la storia di questo delizioso borgo, secondo alcuni studiosi già insediamento ai tempi dei Paleoveneti e dei Norici. Per certo si sa che Agordo fu importante polo minerario e che fin dal X secolo legò le sue sorti a Belluno, come massimo fornitore di materie prime per la produzione di spade, e all’industria, all’arsenale e alla zecca di Venezia. L’estrazione di minerali si protrasse incessante fino alla metà del Novecento, poi a trainare l’economia locale giunse nel 1961 il milanese Leonardo Del Vecchio che, con l’aiuto dell’ottico genovese Fritz Rathschüler, lanciò la cittadina nel mondo dell’occhialeria trasformandola nel maggior polo produttivo di Luxottica. La storia di questi due pionieri dell’occhiale made in Agordo è narrata nel Museo dell’Ottica, allestito nelle ex scuderie della settecentesca villa Crotta de’ Manzoni, nella piazza principale. Di austera eleganza l’ottocentesca chiesa arcidiaconale di Santa Maria Nascente, opera dell’architetto feltrino Giuseppe Segusini. Non passa inosservata per i suoi due campanili identici, che svettano nel cielo in competizione con le cime dolomitiche. E non sfugge all’attenzione neppure il considerevole patrimonio artistico custodito al suo interno: un ciclo di affreschi di Giovanni de Min e opere di Palma il Giovane e di altri artisti veneti.