Tappa 1

San Pietro Infine

PRO LOCO
Piazza Risorgimento
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È uno dei Comuni più settentrionali della Campania, e il borgo medievale che sorge arroccato su uno sperone calcareo appartenne all’Abbazia di Montecassino. Il paese moderno sorge ai margini della pianura, mentre più in alto rimangono i ruderi del borgo che venne distrutto nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Riconosciuto meritevole della Medaglia d’Oro al Valor Civile dal presidente Azeglio Ciampi e dichiarato Monumento Nazionale dal presidente Giorgio Napolitano, l’abitato diroccato di San Pietro Infine è sede del Parco della Memoria Storica, fondato con lo scopo di ricordare le distruzioni e le stragi naziste subite dalla Campania settentrionale nel corso dell’ultimo conflitto. La riqualificazione dell’antico borgo abbandonato permette un itinerario che tocca la Chiesa di San Michele Arcangelo e la Cappella di San Sebastiano, insieme con le torri d’epoca medievale. In un antico frantoio è stato realizzato un museo dove si può assistere alla proiezione delle immagini del film-documentario The Battle of San Pietro, girato dal regista John Huston e presentato nel 1945. Il film può essere visto in streaming oppure scaricato dal sito Internet Archive (http://archive.org/details/battle_of_san_pietro).

PARCO E MUSEO DELLA MEMORIA STORICA (SAN PIETRO INFINE)
Piazza S. Nicola
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Condizioni di visita: ingresso gratuito
Istituito nel territorio dei ruderi del borgo di San Pietro Infine distrutto dai nazisti nell’ultimo conflitto mondiale, il Parco vuole essere sia un ricordo del dramma vissuto dagli abitanti, sia un monito per le generazioni future. In alcuni edifici che sono stati recuperati grazie a un progetto dell’Officina Rambaldi hanno sede il Centro Visite e il Museo Multimediale, in cui è stata realizzata una serie di installazioni “dinamiche” che coinvolgono profondamente i visitatori. Le opere si sviluppano cronologicamente seguendo il corso della storia di San Pietro Infine, dalle antiche origini agli eventi bellici che ne hanno segnato la distruzione. Una full immersion di forte emozione, grazie alla materialità di elementi come l’acqua e il buio e agli effetti visivi e sonori; di grande suggestione anche la discesa virtuale in grotte e cunicoli, gli stessi che possono essere percorsi anche “dal vero”. Nella piazza del museo una lapide riporta i nomi delle tante vittime, civili e militari, dell’autunno-inverno 1943.

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