Tappa 1

Castello di San Giorgio (Fiumicino)

Località Maccarese
Viale Maria 3
www.ilcastellodisangiorgio.it
www.maccaresespa.com/castello-san-giorgio
Condizioni di visita: visitabile il secondo sabato del mese con visita guidata e su prenotazione; ingresso gratuito

Il castello di San Giorgio sorge in un’area che è stata profondamente modificata da una delle più importanti bonifiche delle pianure laziali, iniziata nell’Ottocento e portata a termine negli anni ’20 del secolo scorso. L’antica costruzione è al centro di un villaggio rurale non lontano dalle poche tracce rimaste dell’antica colonia di Fregenae e venne eretta probabilmente nel XIII secolo all’interno di estesi possedimenti normanni. Se non si hanno molte informazioni sul passato più remoto del castello, di certo si sa che passò di mano in mano dagli Anguillara ai Mattei, poi da questi ai Pallavicini e infine ai Rospigliosi, originari della Toscana. Affascinante è poi la leggenda che ne narra la fondazione e che risale alla discesa a Roma dei normanni, chiamati da papa Niccolò II per combattere contro lo scisma di Benedetto X. Secondo la tradizione, gli Anguillara scoprirono che queste terre non solo andavano bonificate da paludi e predoni, ma anche dalla presenza di un drago che, nelle descrizioni dei cronisti dell’epoca, “infestava le plaghe, seminando terrore fino al mare”. La bestia era così terribile che il pontefice promise grandi estensioni di terre a chi l’avesse eliminata. Nell’impresa riuscirono i cavalieri degli Anguillara che, inseguito il drago fino alla grotta dove era solito ripararsi (l’attuale Malagrotta), lo uccisero ottenendo come ricompensa un vastissimo feudo. Testimonianza artistica della storia della tenuta e del castello sono le opere che vi sono conservate, tra cui spiccano i paesaggi dipinti da Adrien Manglard, che soggiornò lungamente nel maniero nel 1732. L’artista ha lasciato i quadri di quattro paesaggi (uno è conservato in queste sale), popolati da bufali al pascolo, da contadini al lavoro e da una folla allegra e variopinta durante la festa di San Giorgio. Nel 1756 iniziarono i lavori di ricostruzione della struttura, voluti da Camillo Rospigliosi, che crearono una maestosa scala elicoidale e i pregevoli ambienti dell’interno, come la sala della Musica, oltre che il giardino con un’ampia fontana su cui si affaccia la chiesetta delle suore. Oggi il castello è raffinata sede di convegni, manifestazioni culturali e ricevimenti.

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