Sacro Bosco
Località Giardino
www.sacrobosco.eu
Condizioni di visita: ingresso a pagamento
A circa un chilometro da Bomarzo, in fondo all'avvallamento su cui strapiomba Palazzo Orsini, si stende il Sacro Bosco, noto anche come Parco dei Mostri, luogo che qualcuno definisce colto e letterario, ma che tutti trovano affascinante o inquietante per i mostri di pietra e gli animali fantastici che lo popolano. Fu ideato da Vicino Orsini, che dedicò alla realizzazione del progetto gli ultimi trent’anni della sua vita. Si dice che le sculture siano nate per consolare il cuore del principe, infranto dalla morte dell’amata moglie Giulia Farnese, e la leggenda narra che la principessa sia stata sepolta nel tempietto in cima alla collina. Ma le certezze e l’illusione, a Bomarzo, si mescolano facilmente. Da quale arte derivano l’elefante da battaglia che ghermisce un soldato caduto o l’immensa tartaruga che porta sulla schiena una colonna che sostiene una statua? C’è chi ha avanzato ipotesi esotiche come i suggerimenti dei missionari gesuiti appena tornati dall’India, oppure le idee nate da schiavi turchi al lavoro in questi boschi. Donne imponenti o sdraiate, cani a tre teste che sorgono dalle foglie, fianco a fianco con leoni in lotta contro un drago feroce. Sembra che la sorpresa e la scoperta non abbiano mai fine, lungo un percorso che ognuno può costruire e che rende felici i bambini, liberi di giocare a nascondino tra gli innocenti mostri di roccia vulcanica. Un gioco, adesso come cinque secoli fa: questo è il Bosco Sacro del principe Orsini. Una spettacolare fantasia ispirata dai gusti del Cinquecento in declino, in cui immaginazione e travestimenti annunciavano la nascita del Barocco. Un groviglio inestricabile di natura e artificio dove tutti si ritorna un po' bambini.