Canossa
UIT TERRE DI CANOSSA
Località Castello
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CASTELLO DI CANOSSA (CANOSSA)
Località Castello
SP 73
castellodicanossa.com
Condizioni di visita: ingresso a pagamento. Prenotazione obbligatoria per i gruppi
Le sue mura videro eserciti in arme e pellegrini penitenti, cortei papali e imperiali e combattimenti accaniti; qui teneva corte Matilde e qui giunse scalzo l’imperatore Enrico IV a implorare la revoca della scomunica papale. La posizione del Castello di Canossa lo rese celebre in tutt’Europa: al centro di un importante reticolo viario, con le fortezze satelliti che costellavano le colline emiliane, costituiva un formidabile ostacolo per qualunque esercito che avesse marciato verso l’Italia Centrale e i territori papali. La fortificazione originaria risale al tempo di Atto Adalberto, bisavolo di Matilde; allora, attorno alla metà del X secolo, la potente casata longobarda che in seguito si chiamerà degli Attoni di Canossa andava fortificando i propri possedimenti a nord del crinale appenninico, consolidando la strategia politica e territoriale iniziata da Sigifredo da Lucca, padre di Atto e fondatore della dinastia. La fortezza all’epoca di Matilde doveva essere molto più vasta di quanto lasciano intuire i ruderi odierni; la rupe di arenaria chiara su cui sorgeva il castello è infatti soggetta a un progressivo sfaldamento che nei secoli ne ha ridotto la superficie fino a farne l’attuale spuntone roccioso circondato da prati e calanchi. Quando nel 1878 il giovane Stato Italiano acquistò la rocca dai conti Valentini, dichiarandola Monumento Nazionale, l’intero sito era abbandonato da tempo e gravemente degradato. Numerose campagne di scavi archeologici misero in luce non soltanto l’antica disposizione degli edifici, ma anche le stratificazioni di insediamenti precedenti il castello medievale, fra cui un villaggio dei Liguri e un abitato di epoca romana attraversato da una strada acciottolata. Un breve viottolo sale alla sommità della rupe, dove nel luogo dell’antico palazzo comitale sorge l’edificio del museo che conserva gran parte dei reperti, fra cui un bellissimo fonte battesimale, probabilmente della fine dell’XI secolo, che in origine probabilmente era collocato nella Chiesa di Sant’Apollonio, di cui attualmente rimangono soltanto i resti della cripta. Un ampio terrazzo panoramico fronteggia ciò che resta delle mura perimetrali sul lato orientale: e qui la fantasia deve soccorrere il visitatore nell’immaginarsi il castello intatto e popolato, orgogliosamente al centro dei domini della Grancontessa Matilde.