Goleto (Sant'angelo dei Lombardi)
PRO LOCO ALTA IRPINIA DI SANT’ANGELO DEI LOMBARDI
Corso Vittorio Emanuele 3
prolocoaltirpinia@libero.it
ABBAZIA DEL GOLETO (SANT’ANGELO DEI LOMBARDI)
Località Goleto, contrada San Guglielmo
goleto.it
Condizioni di visita: ingresso gratuito, visite guidate
L’Abbazia venne fondata intorno al 1133 da Guglielmo da Vercelli, che vi morì una decina di anni dopo, e conobbe il suo massimo splendore nell’età normanno-sveva e agli inizi di quella angioina. Inizialmente comprendeva due Monasteri, maschile e femminile, per sopravvivere solo nella parte maschile dopo il 1505, anno dell’annessione all’Abbazia di Montevergine a Mercogliano, presso Avellino. È lì che venne trasferito il corpo di San Guglielmo nel 1807, anno della soppressione definitiva del Monastero. Da quel momento il Complesso abbaziale cadde in abbandono e conobbe una rovina durata quasi due secoli, fino ai restauri promossi a partire dagli anni ’70 del Novecento, che gli hanno conferito nuovo splendore. L’ingresso principale si trova sul lato sud della cinta muraria: un breve vialetto alberato conduce al corpo di fabbrica principale, all’interno del quale spiccano i ruderi della Chiesa Grande (1735-45), anche detta del Vaccaro dal nome dell’architetto napoletano che la realizzò; a croce greca, è oggi priva di soffitto e restano in piedi solo i muri perimetrali. A destra di questo edificio si trova la Chiesa Inferiore o Cappella Funeraria, del XII secolo, con interessanti bassorilievi di epoca romana. Una ripida scalinata in pietra conduce alla Chiesa Superiore o Cappella di San Luca, dal bel portale a sesto acuto e dall’interno a eleganti colonnine. Alcune iscrizioni in caratteri gotici riportano gli anni di costruzione dell’edificio, che risale alla metà del XIII secolo e fu voluto dalle badesse Marina e Scolastica. Le due Chiese hanno identica pianta, ma la Superiore è molto più luminosa ed elegante, costituendo un vero e proprio capolavoro architettonico; ricorda per certi versi lo stile di Castel del Monte, l’elegante palazzo realizzato da Federico II sulle colline pugliesi. Un passaggio ombreggiato conduce al secondo chiostro, cinto dall’Abbazia vera e propria. Qui spicca la Torre Febronia, voluta nel 1152 dalla badessa omonima, che la fece realizzare per difendere il Monastero dalle frequenti incursioni dell’epoca. Per la sua costruzione furono utilizzati grandi blocchi calcarei prelevati da un mausoleo romano dedicato al centurione Marco Paccio Marcello.