Fortezza e Museo delle Armi (Civitella del Tronto)
Ingresso principale da via Roma
www.fortezzadicivitella.it
Condizioni di visita: ingresso a pagamento
La piazzaforte di Civitella del Tronto risale al 1564, quando Filippo II di Spagna decise di trasformare il precedente castello fortificato in una fortezza sicura contro le minacce della Spagna e a difesa dei confini tra Regno di Napoli e Stato Pontificio. La costruzione assunse forma irregolare, allungata, adattandosi alla conformazione della roccia. Poiché il fronte orientale era il più esposto agli assalti, fu questo, di fronte a Santa Maria dei Lumi, quello che venne maggiormente munito. Nell’ottobre del 1859 i sentori d’invasione garibaldina portarono alla decisione di ripristinare l’efficienza della fortezza con urgenti lavori di restauro, l’adeguamento della guarnigione e dell’armamento e la sua messa in stato di guerra. Nell’agosto 1860 la presidiavano circa cinquecentoventi uomini, tra cui sessanta artiglieri. La fortezza era sotto assedio – iniziato l’8 settembre 1860 – quando Vittorio Emanuele II, diretto a Teano per incontrare Garibaldi, passò il Tronto il 15 ottobre 1860 ed entrò in Giulianova. E lo era ancora a dicembre, quando il re riattraversò l’Abruzzo per tornare a Torino. La guarnigione si arrese il 20 marzo 1861, tre giorni dopo la proclamazione del Regno d’Italia. Il 25 marzo il forte, già gravemente danneggiato dai cannoneggiamenti, fu minato e iniziò la demolizione, che fortunatamente fu presto sospesa. Rovinando sull’abitato, le macerie distrussero però le prime file di case che sorgevano dove oggi si vedono gli orti sotto le mura. Il Museo storico delle Armi e delle Mappe è situato all’interno della monumentale fortezza, negli ex alloggiamenti della guarnigione. Conserva armi da fuoco e mappe antiche che riguardano la storia di Civitella.