Grottammare. Sculture nel vento
Itinerario
Grottammare. Sculture nel vento
Si va alla scoperta della deliziosa Grottammare sulle tracce di Pericle Fazzini, che Ungaretti definiva lo “scultore del vento” perché in grado di evocare la natura nella materia. In un percorso emozionante che porta dalla spiaggia al vecchio borgo, si possono ammirare alcune delle opere più famose dell’artista. Sul lungomare si incontrano il Ragazzo con i gabbiani intento a raccogliere conchiglie e l’intenso Ritratto di Mario Rivosecchi, poeta locale che di Fazzini scoprì il talento, mentre nella piazza centrale dedicata allo scultore, spicca Metamorfosi, bronzo incompiuto di un monumento a Kennedy. Nella chiesa di Sant’Agostino si resta meravigliati dalla Via Crucis, una serie di quattordici formelle che testimoniano il suo intenso e umanissimo lirismo, per completare la conoscenza dell’artista tra le raccolte custodite nel torrione della Battaglia, nella città alta.
Una sosta a Grottammare non può prescindere dal gradevolissimo lungomare ombreggiato da nuove palme (la maggior parte è purtroppo stata annientata dal punteruolo rosso) – il cui sapore inconfondibilmente liberty colpì anche il cuore di Franz Liszt – e da una visita al vecchio “incasato” abbarbicato al fianco della collina che guarda al mare. La traccia da seguire è quella delle sculture di Pericle Fazzini, illustre scultore qui nato nel 1913 e morto a Roma nel 1987, disseminate tra il mare e il borgo. Celebre soprattutto per la Resurrezione collocata nella Sala Nervi in Vaticano, per la sua leggerezza nella composizione delle forme venne definito da Ungaretti lo “scultore del vento”. Si parte con il leggiadro Ragazzo con i gabbiani collocato sul lungomare, per poi ammirare il Ritratto di Mario Rivosecchi, amico e poeta scopritore del talento del giovane scultore: fu grazie a lui che Fazzini frequentò l’ambiente artistico romano. Nella piazza centrale della città bassa, che porta il nome dell’artista, ad accogliere è il bozzetto di un monumento (mai realizzato) a John Fitzgerald Kennedy, intitolato Metamorfosi, commissionato dalla moglie Jacqueline nel 1964 e recentemente restaurato: la stele si apre rivelando nei vuoti il profilo del presidente americano. Dopo aver ammirato nella chiesa di Sant’Agostino una toccante Via Crucis in quattordici formelle, l’immersione nel mondo dell’artista si conclude nel torrione della Battaglia, nella città alta, che racchiude sculture, bozzetti in bronzo, disegni, litografie, taccuini e altri oggetti preziosi donati da Fazzini stesso.