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Campania

La Vulcanica. In bicicletta nel cuore di Napoli

Itinerario

La Vulcanica. In bicicletta nel cuore di Napoli

in collaborazione con Touring Club Italiano

Bici d’epoca, magari recuperate da soffitte polverose, abbigliamento vintage, nessuna (o quasi) concessione alla tecnologia moderna e ai suoi comfort: questi gli ingredienti di base della Vulcanica, la ciclostorica che si tiene ogni aprile nel centro di Napoli. Un tuffo nel passato glorioso del ciclismo e nelle viscere della città, lungo un percorso che snocciola i luoghi più significativi dell’anima partenopea, da quelli famosissimi agli angoli insoliti e ai suoi quartieri popolari: Capodimonte, il lungomare e Posillipo, la Sanità e i Quartieri Spagnoli. Fili conduttori dell’avventura su due ruote sono i sampietrini che accompagnano lungo quasi tutto l’itinerario e la bellezza sfacciata di questa città.

Si parte dal cuore della città, la Galleria Principe di Napoli, si inforca la due ruote e si comincia lentamente a pedalare. Attenzione però a non montare su una mountain bike di ultima generazione o a indossare un abbigliamento troppo all’avanguardia: l’obiettivo della Vulcanica è quello di rispolverare vecchi mezzi e modi un po’ vintage di pedalare che i tempi moderni sembrano aver messo da parte. Un ciclismo tradizionale, perciò, con in più il vantaggio dell’esplorazione inconsueta di una città unica. Non è affatto un percorso semplice, a causa del dislivello e della lunghezza dell’itinerario, ma con questa pedalata ognuno può ritagliarsi il suo “posto al sole”. Sotto le ruote scorrono i sampietrini, davanti agli occhi sfilano i mille volti di Napoli, da quelli celebrati dal cinema e dalla letteratura a quelli più dimessi, dal primo degli ineguagliabili panorami della giornata, che si gode dal Real Bosco di Capodimonte, fino alle leggende di Castel dell’Ovo appollaiato in mezzo al mare, al Duomo e alla fotogenicissima piazza del Plebiscito. E visto che è impossibile descrivere tutti i siti toccati dalla Vulcanica, ne abbiamo selezionati quattro: due preziose oasi di verde quali l’Orto Botanico e il Real Bosco di Capodimonte, un luogo che è già cartolina, Castel dell’Ovo, e uno che merita invece un destino migliore, il Real Albergo dei Poveri.

 

 

 

 

 

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