Monte Castellaro
I fossili del Monte Castellaro, dagli uccelli ai pesci, si sono rilevati di straordinaria importanza per ricostruire i cambiamenti climatici e paleogeografici del Mediterraneo centrale nel Miocene superiore, durante la cosiddetta “Crisi di salinità Messiniana” che riusale a 5 milioni di anni fa, quando le acque del Mediterraneo evaporarono quasi completamente a causa della chiusura dello Stretto di Gibilterra. La presenza di resti fossili di tanto valore viene citata per la prima volta nel 1775 in un testo del naturalista pesarese Giambattista Passeri.