Tappa 8

Castel Lagopesole

PRO LOCO
Piazza Federico II 22
www.prolocolagopesole.it

CASTELLO FEDERICIANO
www.castellodilagopesole.com
Condizioni di visita: ingresso a pagamento; temporaneamente chiuso per lavori
Appollaiato sull’alveo dell’antico lago Pesole, il piccolo borgo di Castel Lagopesole è dominato dall’imponente mole del castello-residenza di Federico II di Svevia: visibile da molti chilometri di distanza, è indubbiamente uno dei più belli e meglio conservati della Basilicata tra quelli usati dall’imperatore. Menzionato in un documento ufficiale del 1128, il fortilizio risale all’età normanna, anche se la zona era stata strategica già in epoca preromana e nell’alto Medioevo, allorché segnava la frontiera fra terre bizantine e longobarde. Fu Federico II a commissionare i lavori di restauro e ampliamento del complesso come dimora di caccia e fortezza, che ancora oggi si presenta con la sua massiccia struttura a forma di parallelepipedo con torri angolari appena sporgenti e ingresso stretto tra due torri. A occupare tutta l’ala occidentale, il Salone dell’Imperatore conserva le raffinate sculture dei capitelli e delle mensole di sostegno delle originarie coperture con i loro motivi naturali, a riproporre quel “De ars venandi cum avibus”, trattato di ornitologia e falconeria che fu specchio fedele della passione per l’arte venatoria di Federico II. Nel Salone dell’Imperatrice, al quale si accede attraverso un portale a sesto acuto con soprastante meridiana, l’ambiente si contraddistingue per alcuni elementi architettonici che ne connotano gli originari caratteri di zona residenziale con bifore, monofore e oculi nei fronti esterni e mensole a capitello. Insolita la presenza di una cappella, luogo di culto assente in tutte le altre costruzioni federiciane: ricavata in una torre di primitivo impianto normanno conserva tracce di affreschi del XIII secolo. Dal 2011 il castello ospita il Museo narrante “Il mondo di Federico II”, un coinvolgente percorso multimediale alla scoperta di aspetti noti e meno noti del condottiero, chiamato “Stupor Mundi” per la sua inesauribile curiosità intellettuale che lo portò a occuparsi di medicina, astronomia, matematica, poesia e arte venatoria.

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