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Sicilia

Gole dell’Alcantara. Trekking fluviale

Itinerario

Gole dell’Alcantara. Trekking fluviale

in collaborazione con Touring Club Italiano

Le altissime pareti di basalto che si gettano sul fiume Alcantara formandone le famose gole danno vita a uno spettacolo geologico di acqua e roccia compreso nel Parco fluviale dell’Alcantara. Cascatelle, pozze, anse e “gurne”, piccoli specchi d’acqua cristallina, si insinuano nel canyon roccioso che qui, all’altezza di Motta Camastra, ormai in vista della foce, assume le forme più bizzarre. Prismi lavici a ventaglio, a canna d’organo, a catasta di legna incastonano le gole, che si possono ammirare da terrazze panoramiche ma soprattutto, quando il livello dell’acqua lo consente, “toccare con piede” in trekking fluviali di diversa difficoltà, semplicemente indossando scarpe comode oppure alti stivaloni e salopette di gomma, o ancora, i più arditi, muta e caschetto per emozioni a tutto canyoning.

Tutto ebbe inizio da un’antichissima colata eruttiva dell’Etna e dal millenario lavoro di erosione che l’acqua del fiume Alcantara vi praticò sopra, scavando quella profonda incisione che sono le gole. Una storia arcaica, che si può leggere con il naso all’insù dal greto del fiume osservando con stupore le due pareti laviche che orlano l’acqua e che in certi tratti sono così vicine che sembrano toccarsi. Alte fino a 30 m, hanno spessore e orientamento diversi: dal basso, si capisce che le formazioni “a canna d’organo”, “ad arpa” e “a ventaglio” scorrono verticali, mentre quelle a “cataste di legna” hanno andamento orizzontale. In un attimo, l’occhio si abitua a un altro incanto, perché alle perfette geometrie rocciose rispondono le cromie di una natura ancora incontaminata e di una flora variopinta, tra orchidee, viole e ginestre e il volo leggero del falco pellegrino o del piccolo martin pescatore.
Non è necessario essere escursionisti esperti per godere di tanta meraviglia. Alla base degli imponenti basalti colonnari si scende agevolmente tramite ascensore e altrettanto agevolmente si passeggia lungo il cosiddetto sentiero delle Gole, dove nessuno resiste alla tentazione di immergere piedi e gambe nelle acque tonificanti dell’Alcantara, così limpide che persino Venere, si narra, era solita bagnarsi.
Stivaloni e salopette non sono particolarmente comodi, ma occorrono se si vuole seguire il vero e proprio trekking fluviale, una facile quanto suggestiva passeggiata nell’acqua che punta verso valle: dopo essere stati “accarezzati” dalle rapide del fiume, qui particolarmente dolci, lo si risale per un centinaio di metri all’interno del canyon tra cascatelle e rocce laviche. La vera avventura, però, inizia quando, dotati di muta, elmetto e calzari, e rigorosamente accompagnati da guide esperte, si affrontano controcorrente le acque dell’Alcantara “avvolti” dall’abbraccio roccioso delle sue altissime pareti. Dopo la fatica, un adrenalinico ritorno, in cui, abbandonandosi alla corrente, ci si lascia trasportare dal fiume tra sassi, spruzzi e cascate.
Lo sforzo di arrivare alle gole la mattina presto ripagherà sportivi e non, che potranno ammirare i mutevoli giochi di luce creati dai raggi del primo sole tra le fenditure delle rocce grigio-argentee e la superficie del fiume. Per tutti, un’unica avvertenza: l’acqua dell’Alcantara è gelida; la sua temperatura non supera mai i 9 gradi centigradi.

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