Subiaco. La preghiera e il lavoro
Itinerario
Subiaco. La preghiera e il lavoro
Si gusta la quiete dei conventi a Subiaco, cuore pulsante della valle dell’Aniene. Qui, sulle rocce tra le quali Benedetto da Norcia si era ritirato in preghiera, venne eretto un labirintico monastero affacciato sul vuoto, dove non è difficile riassaporare lo spirito del santo e della regola benedettina. Tra la chiesa superiore e quella inferiore si dipanano ambienti intrisi di misticismo e scorrono superbi cicli di affreschi medievali. Nel monastero a lei dedicato, si rende omaggio alla sorella di Benedetto, Scolastica: a fare da filo conduttore sono stavolta tre chiostri, ognuno con il suo caratteristico stile architettonico. Si scopre poi con sorpresa che la cittadina è stata anche un centro attivo e industrioso, eccellendo nella lavorazione della carta e nell’arte della stampa.
Per andare alla scoperta di Subiaco, “culla del monachesimo occidentale” e Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, si visitano i due monasteri dedicati a San Benedetto e a Santa Scolastica. Diversi tra loro, ma accomunati dalla stessa aria di luoghi sospesi nel tempo, stupiscono, il primo, per l’incredibile contesto in cui è immerso, l’altro per il valore della sua biblioteca, una tra le più preziose al mondo. Nel monastero di San Benedetto, tra gli ambienti e gli episodi legati alla vita del santo fondatore del monachesimo occidentale e straordinari cicli di affreschi, l’importanza storica e artistica dei luoghi è intimamente legata al sito naturale. Lo strapiombo sulla valle dell’Aniene, dove regnano il silenzio e il volo degli uccelli, fa comprendere la scelta del luogo da parte del santo di Norcia e la definizione di “soglia del Paradiso” che ne diede Petrarca. Un vero e proprio campionario di architettura attende a Santa Scolastica, culminante nel leggiadro chiostro duecentesco dei Cosmati. Ci si sorprende poi dello spirito industriale e produttivo di questo piccolo centro ai confini occidentali del Parco naturale regionale dei Monti Simbruini e a un tiro di schioppo dal monte Livata. Grazie alla disponibilità di acqua, Subiaco divenne un centro di produzione di carta, apprezzata anche dai pontefici, per non parlare del fatto che proprio qui venne stampato il primo libro a caratteri mobili della nostra penisola. Entrambe le produzioni possono essere scoperte in due musei dedicati: una tradizione di operosità che sembra riecheggiare il celebre motto benedettino “Ora et labora”.