Tappa 1

Basilica di S. Zeno

Piazza San Zeno 2
www.chieseverona.it/it/le-chiese/la-basilica-di-san-zeno
Condizioni di visita: ingresso a pagamento

Risalgono almeno al IX secolo le origini del luogo di culto più prezioso di Verona. L’aspetto attuale della chiesa, capolavoro del Romanico italiano, si deve a un quasi completo rifacimento avvenuto intorno alla metà del XII secolo. La facciata a salienti, ovvero con gli spioventi laterali più bassi, è inquadrata a sinistra dalla torre dell’abbazia e a destra dall’elegante campanile del XII secolo. Particolarmente movimentata grazie a un grande rosone, a un portale decorato e inglobato in un protiro poggiato su leoni stilofori e a una splendida serie di altorilievi firmati dai Maestri medievali Guglielmo e Nicolò, la facciata è ulteriormente arricchita da una porta bronzea composta da 48 formelle risalenti al XII-XIII secolo che narrano episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento. Lo spazio interno offre un incredibile colpo d’occhio: articolato su tre navate e ricoperto da un soffitto a carena di nave rovesciata, con un presbiterio molto rialzato rispetto alla cripta sottostante, è un prezioso museo d’arte che vanta alle pareti affreschi di vari secoli e la popolare statua del “San Zen che ride” che ritrae il santo titolare in un sorriso bonario. Il capolavoro della chiesa è la Pala sull’altare maggiore raffigurante una gremita Sacra Conversazione, realizzata entro il 1459. I festoni ricolmi di frutti, l’accuratezza della prospettiva, l’intensità dei personaggi sacri e la ricchezza dei colori non lascia spazio a dubbi: si tratta di una delle opere più riuscite di Andrea Mantegna, uno dei massimi artisti del Rinascimento italiano. I tre dipinti principali sono incastonati in una elegantissima cornice lignea che, al posto di separare la scena, la fonde in una visione unitaria. Tra le tante curiosità, da notare il rosone sul trono alle spalle della Madonna: si tratta proprio del rosone della basilica, cui il pittore mantovano rese omaggio.

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