Sant'Agata (Scarperia e San Piero)
PIEVE DI SANT’AGATA E RACCOLTA D’ARTE SACRA
Via della Pieve 3
www.museisantagata.it
Condizioni di visita: ingresso a pagamento
Situata nell’antico borgo di Sant’Agata, a pochi chilometri da Scarperia, la Pieve è una bella testimonianza del Romanico nel Mugello. Le origini sono molto antiche, anche se il primo documento noto è dell’anno 984 e il suo aspetto risale alla seconda metà del XII secolo. L’esterno è semplice e squadrato, realizzato con pietre da taglio ben lavorate: si nota in particolare la presenza di una scacchiera murata nel fianco sinistro. L’interno si articola intorno a sei alti pilastri su cui poggia direttamente il tetto a capanna: l’effetto spaziale è notevole e inconsueto. Tra le opere più importanti custodite nella Pieve vi sono un recinto battesimale – costituito da sette pannelli intarsiati uniti da cornici variamente scolpite – realizzato nel 1608 utilizzando gli elementi dell’antico pulpito medievale danneggiato dal terremoto del 1542, l’altare reliquiario di Sant’Agata – anche per questo vennero utilizzati pezzi romanici – e una tavola del 1383 di Jacopo di Cione raffigurante la Madonna col Bambino. Accanto alla Chiesa sorge l’Oratorio della Compagnia di San Jacopo, dove ha sede la Raccolta di Arte Sacra, con opere provenienti dalla Pieve e da altre Chiese del territorio: sculture, pitture e terrecotte policrome. Nella sagrestia si ammirano oggetti liturgici di varie epoche e un’importante croce astile del 1378.
MUSEO DI VITA ARTIGIANA E CONTADINA DI LEPRINO - SANT’AGATA
Via Montaccianico c/o Centro Polivalente
Condizioni di visita: offerta libera
In questo curioso museo prendono letteralmente vita personaggi e scene di vita artigiana e contadina. Sullo sfondo di un paese di cartone, si muovono i protagonisti della vita quotidiana, fatti di cartapesta e dotati di motorini che permettono i movimenti e la sincronia tra loro: sarto, barbiere, menestrello, ferroviere, ciabattino, prete, tessitrice, bambini e bambine. Questa scenografia in movimento è stata realizzata a partire dal dopoguerra da un commerciante del luogo, Faliero Lepri, detto Leprino, che in questo modo mise in scena le amate attività del suo paese.