Tappa 2

Basilica di Superga

www.basilicadisuperga.com
Condizioni di visita: ingresso gratuito alla basilica; ingresso a pagamento alle Tombe dei Re e agli Appartamenti reali
Ci vollero quindici anni per portare a compimento La Superga, che aveva richiesto un grande sbancamento del colle su cui sorge, abbassato di 40 m, e il trasporto a dorso di mulo dei materiali costruttivi. Impegno commisurato all’entità del voto di innalzare una chiesa alla Vergine, qui fatto da Vittorio Amedeo II nel 1706 mentre, scrutando le truppe francesi che accerchiavano Torino, architettava la migliore strategia per liberare la città dall’assedio. Il sovrano trionfò sul nemico, e la Madonna ebbe la sua basilica, commissionata a Filippo Juvarra undici anni dopo e consacrata nel 1731 con solenne rito religioso. Un profondo pronao con otto colonne corinzie d’ispirazione classica introduce al corpo cilindrico della basilica, a pianta circolare, coronato da una cupola di gusto barocco con alto tamburo, il cui profilo, secondo il progetto juvarriano, pare continuare armoniosamente quello della collina. All’interno, con sei cappelle e quattro altari con statue e monumenti in mamo di Carrara, la Cappella del Voto custodisce la seicentesca statua in legno della Madonna che il sovrano

implorò prima della battaglia che lo vide vittorioso. Nei sotterranei sono collocate le Tombe dei Re, da Vittorio Amedeo II a Carlo Alberto, e dei principi, qui sepolti dal 1731 in poi. Gli Appartamenti Reali, utilizzati dai Savoia per le loro brevi soste a Superga, sono allestiti nelle ali dell’attiguo convento e comprendono cinque ambienti sontuosamente arredati. Inerpicandosi sui 131 scalini di una scala a chiocciola si giunge alla prima balconata esterna della cupola, palcoscenico di un panorama mozzafiato sulla città, le sue valli e le montagne. Sul lato posteriore della basilica, una lapide incastonata nella collina evoca il drammatico incidente aereo del 4 maggio 1949, in cui persero la vita tutti i componenti del Grande Torino e, con la squadra di calcio, la delegazione al seguito.

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