Bordighera
UFFICIO DI INFORMAZIONE E ACCOGLIENZA TURISTICA IAT
C/o Giardini del Palazzo del Parco, via Vittorio Emanuele 172
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Difficile decidere se di Bordighera siano più affascinanti la città alta con le sue atmosfere mediterranee o le ville e i loro favolosi parchi che costellano i viali e che portano i nomi della regina Margherita e di Charles Garnier, l’architetto dell’Opéra di Parigi. Il nucleo antico, sorto in corrispondenza di Capo Sant’Ampelio, ha conservato la forma pentagonale cinta da mura del tardo Medioevo in cui si aprono tre porte. A Bordighera Alta ci si lascia avvolgere dall’intrico dei caruggi sormontati dagli archi di sostegno e delle piazzette, cullati dal profumo del mare e dalle vedute; senza trascurare una visita alla chiesa della Maddalena, con un bel gruppo marmoreo della bottega di Domenico Parodi sull’altare.
Il tour delle ville e dei giardini segue invece il tracciato di via Romana, il cui nome ricorda l’antica Via Julia Augusta. Nel Museo “Clarence Bicknell”, la biblioteca naturalistica e le raccolte dal sapore eclettico fanno rivivere la singolare figura del botanico, pittore e studioso di esperanto britannico, per poi ammaliare con i due giganteschi ficus del giardino. Poco più a est, a Villa Mariani si penetra nell’universo creativo di Pompeo Mariani, pittore monzese stabilitosi a Bordighera ai primi del Novecento, celebre per i paesaggi en plein air e i vaporosi ritratti dell’alta società. L’intrigante casa-atelier è immersa in un parco un tempo molto più vasto e visitato nel 1884 anche da Claude Monet, che scrisse: «Un giardino come questo è indescrivibile, è magia pura, tutte le piante del mondo crescono là nella terra e senza sembrar curate». Così come indescrivibile è il Giardino esotico Pallanca, con la sua eccezionale collezione di cactacee e succulente a picco sul mare. Tappa finale a Capo Sant’Ampelio, il punto più a sud della Liguria, con la sua umile e affascinante chiesetta adagiata sugli scogli.