Piazza Senatore Borgatta 2
www.castelloroccagrimalda.it
Condizioni di visita: visite guidate a pagamento

I marchesi del Monferrato e di Gavi, Gian Galeazzo Trotti, capitano di ventura dei Visconti di Milano, i Grimaldi di Genova, proprietari del feudo dal 1570: sono diverse le famiglie nobiliari che hanno vissuto in questa sontuosa rocca fin dal Medioevo, come attesta la trecentesca torre cilindrica a cinque piani che ancora oggi conserva i graffiti dei reclusi incisi sulle pareti delle antiche prigioni. La visita però comincia dai panoramici giardini all’italiana d’impianto settecentesco, che riservano piccole e gradite sorprese nel boschetto romantico e nel giardino segreto. E prosegue, dopo aver ammirato la facciata settecentesca del castello, nella cappella decorata a trompe-l’oeil con finti marmi e vasi fioriti. Completano il percorso le cantine e i sotterranei, che un tempo accoglievano carri e carrozze, i saloni del primo piano e il bianco cortile della Meridiana, raffinata location estiva di concerti e manifestazioni culturali. Tra esse, un significato speciale riveste la Lachera, insieme ballo e rappresentazione teatrale, danza con le spade e rito propiziatorio della primavera, il corteo carnevalesco che si riallaccia alla rivolta del popolo di Rocca Grimalda contro il signore che pretendeva di esercitare lo “ius primae noctis” con le spose del feudo. La popolarità che la tradizione si è conquistata nel tempo trova riscontro nel Museo della Maschera, che raccoglie maschere e costumi carnevaleschi italiani e stranieri, zoomorfi e antropomorfi, come i “laché”, i simpatici servitori che hanno dato il nome alla festa. Si trova proprio ai piedi della rocca, dove si sviluppa il piccolo borgo che ha conservato la sua originaria fisionomia medievale ed è rinomato per la coltivazione secolare della vite e per la produzione dei vini pregiati della Val d’Orba, in particolare del Dolcetto, dal profumo fruttato e dal gusto armonico, avvolgente e vellutato.