Abbazia di Casamari (Veroli)
Via Maria 25
abbaziadicasamari.it
Condizioni di visita: ingresso gratuito, visite guidate a pagamento
L’Abbazia venne fondata nel 1035 dai monaci benedettini ai piedi dei Monti Ernici, sulla sponda sinistra del fiume Amaseno, probabilmente sui resti di Cereatae, luogo sacro alla dea Cerere. Nell’architettura del Monastero, che rispecchia appieno i canoni stilistici del Gotico cistercense, è registrato appunto il passaggio all’ordine cistercense, avvenuto circa un secolo dopo la fondazione, nel 1140. I nuovi monaci ricostruirono l’intera struttura, ultimandola e consacrandola nel 1217, sotto il pontificato di Onorio III. In breve il Monastero divenne uno dei più importanti della penisola, e lo rimase fino alla fine del Quattrocento, quando si avviò a una lenta decadenza, culminata poi col saccheggio francese del 1799. Il Complesso è organizzato secondo i dettami dell’ordine cistercense, cioè con un grande chiostro centrale intorno al quale si dispongono i vari edifici. Un grande arco immette nella casa abbaziale, cui si affianca la liquoreria: vi si possono degustare e acquistare i pregiati liquori prodotti ancora oggi dai monaci, che si attengono alla tradizione e utilizzano esclusivamente radici, erbe e piante locali. Un grande cortile prelude al corpo centrale del Monastero: sulla destra si trova la farmacia, al centro gli edifici abbaziali, a sinistra la gradinata che prelude alla Chiesa, la cui facciata è preceduta da un portico a tre arcate. L’interno, sobrio e austero, è a tre navate, come il grande transetto. Ma l’elemento più affascinante è forse il chiostro, racchiuso in una cornice di bifore a colonnine binate, culminanti in eleganti capitelli scolpiti. Molto interessante risulta la visita del Museo dell’Abbazia, dedicato a Cereatae Marianae, nel quale sono esposti reperti archeologici e dipinti; vale la pena anche di assistere a una Messa, che i monaci celebrano accompagnandola con il canto gregoriano. Ogni lunedì alle 20,30 nella sala parrocchiale si tiene un corso di canto gregoriano.