Val Rosandra (San Dorligo della Valle-Dolina)
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È la “Valle” dei triestini, incassata tra le ripide pareti scavate nel calcare dell’altopiano da un torrente impetuoso e tormentato, l’unico corso d’acqua superficiale del Carso triestino che scende a mare e che nel tempo ha creato salti d’acqua e cascatelle, laghetti, grotte e marmitte dei giganti. Passaggio obbligato attraverso i secoli di soldati e pellegrini, anche per la sua posizione di zona di confine tra Trieste e l’Istria, oggi è ugualmente percorsa per le sue attrattive naturali. Camminatori instancabili si avventurano sui sentieri che risalgono la valle, arrampicatori la percorrono per raggiungere le loro bianche pareti, così pure gli speleologi vi si avventurano ansiosi di penetrare nei loro abissi, mentre i ciclisti si inoltrano in questo singolare paesaggio carsico di forre, pareti rocciose, grotte pedalando lungo la vecchia massicciata della ferrovia dismessa, trasformata in pista ciclabile. Tutelata come Riserva naturale per i suoi singolari aspetti naturalistici, la Val Rosandra suscita interesse anche per le sue vetuste testimonianze architettoniche, dalle caverne paleolitiche ai castellieri preistorici, dai resti dell’acquedotto romano che nel I secolo d.C. approvvigionava Tergeste alle rocche medievali. Al Duecento rimanda poi la struttura dell’isolata chiesetta di Santa Maria in Siaris, antichissimo luogo di culto con portichetto e minuscolo campanile a vela. Stupisce la Val Rosandra tanto per i complessi fenomeni del carsismo quanto per il susseguirsi di aspetti suggestivi tipici delle zone alpine anche se per la maggior parte presenti a basse quote. E stupisce pure sapere che qui si trova il rifugio più basso dell’Italia continentale: si chiama Premuda, è a 82 metri di quota e dal 1929 ospita l’importante Scuola nazionale di Alpinismo Emilio Comici, il leggendario alpinista triestino che nel 1929 realizzò il “primo sesto”, all’epoca il massimo grado di difficoltà umanamente possibile. A ricordarlo è il Cippo Comici, meta di escursionisti che fin qui giungono anche per la vista mozzafiato che abbraccia la Val Rosandra.